Il sindaco di Firenze Nardella e il direttore degli Uffizi Schmidt riciclano per l’estate una pervasiva installazione già vista a Napoli. Del “maestro” Liu Ruowang
La foto che vedete qui sotto, che ritrae il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt palesemente divertiti e felici, abbarbicati a uno dei protagonisti dell’ennesima sciagura fiorentina nel campo dell’arte contemporanea, sembrerebbe avvalorare le idee del premier Giuseppe Conte. Il quale, nell’ormai mitico passaggio del suo discorso di presentazione del DL Rilancio, sostenne l’importanza di sostenere gli artisti, perché “ci fanno divertire…”.
Più di qualcuno ha già avuto modo di domandarsi cosa ci sia di così divertente, davanti a un nuovo scempio perpetrato sulle rive dell’Arno, dove evidentemente il contemporaneo non riesce proprio a trovare il suo ambiente, ci piace pensare perché schiacciato dalla possanza della storia dell’arte che qui esibisce esempi che non hanno pari al mondo. Non ci dilunghiamo su cose che abbiamo già scritto varie volte: basterà rammentare la sgraziatissima installazione con i gommoni piazzata da Ai Weiwei sulla facciata di Palazzo Strozzi. O quella che molti hanno ribattezzata “montagna di escrementi” allestita da Urs Fischer a Piazza della Signoria.
Ma stavolta l’azzardo pare ancora più estremo, per diversi ordini di ragioni. Parliamo di Lupi in arrivo, enorme installazione dell’artista cinese Liu Ruowang che dal 13 luglio fino al 2 novembre occuperà due spazi prestigiosi come Piazza Pitti e Piazza Santissima Annunziata. Dopo aver già invaso per lunghi mesi Piazza Municipio a Napoli. Soprassediamo sulla bellezza – o meno – di questi cento feroci lupi fusi in ferro, ciascuno del peso di 280 kg. Abbiamo una nostra idea, non certo positiva, ma non vogliamo qui addentrarci su questioni “filosofiche” come l’oggettività del bello o del brutto.
Ma ci sono degli aspetti che oggettivi lo sono, inconfutabilmente. Intanto, lo scenario. Parliamo di spazi assolutamente emblematici delle arti più sublimi di tutti i tempi. Piazza Pitti, che fronteggia un omonimo Palazzo che al suo interno custodisce una delle collezioni più importanti al mondo, con tanti Raffaello, tanti Tiziano, capolavori di Filippo Lippi, di Pontormo, di Tintoretto, di Caravaggio, e ci si perdoni la sintesi. Piazza Santissima Annunziata, con una delle meraviglie architettoniche del globo qual è il portico del Brunelleschi, e a pochi passi la Galleria dell’Accademia con il David di Michelangelo. Quanta cautela ci vorrebbe per “sfidare” tanta forza con opere d’arte contemporanea? E quali grandi artisti riuscirebbero a non sfigurare? O a non far sfigurare chi queste operazioni promuove?
E qui veniamo ad un altro dato oggettivo. Il protagonista. Quello che la nota stampa non teme di indicare come “Maestro Liu Ruowang”. Qualifica alla quale la biografia consultata non offre sostegni: nessuna mostra in grandi musei internazionali, nessuna partecipazione a biennali o altre mostre di prestigio. Unici riferimenti riscontrabili, sul cui livello non ci pronunciamo, sono il premio NordArt vinto in Germania nel 2016. Anno in cui si registrò anche la vittoria nel premio internazionale dall’associazione Napoli Cultural Classic. Se non altro, Ai Weiwei e Fischer avevano due curriculum di tutto rispetto, ancorché malissimo difesi a Firenze.
Ma qui siamo davanti a un – quarantatreenne – signor nessuno. Al quale i sindaci di due città come Firenze e Napoli consegnano in maniera così plateale la propria immagine. Piuttosto, merita le lodi la galleria d’arte – in questo caso la milanese Lorenzelli – che scommette su un artista relativamente giovane, investendo su di lui energie e anche risorse economiche, laddove la maggior parte delle gallerie tende a cercare sicurezza con creativi già affermati sul mercato. E riesce a garantirgli un palcoscenico tanto prestigioso.
La domanda è: perché? Perché Schmidt, uno che ogni giorno può circondarsi del Tondo Doni o dell’Allegoria sacra, non teme il ridicolo di farsi fotografare a cavalcioni di uno degli immondi lupi che ha accettato davanti al suo museo? “Con la presenza dei lupi di Liu Ruowang nelle nostre piazze – lupi eleganti, dalla chioma cesellata come negli antichi bronzi cinesi – avremo molti mesi per pensare a come contribuire al rispetto degli equilibri del pianeta”, dichiara il direttore degli Uffizi. Lupi eleganti…
Massimo Mattioli