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Visa pour l’image. A Perpignan la 32° edizione del festival dedicato al fotogiornalismo

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Nonostante le restrizioni causate dalla pandemia, Perpignan non rinuncia alla sua annuale kermesse dedicata al fotogiornalismo. Tra mostre, premi, incontri e laboratori Visa pour l’image va in scena dal 29 agosto al 13 settembre 2020.

20 esposizioni a entrata libera, che saranno visitabili anche virtualmente sul sito ufficiale del festival, oltre a un ricco palinsesto di conferenze, proiezioni, laboratori. Tra le mostre da non perdere a Perpignan, nella regione francese dell’Occitania, quella di Anush Babajanyan, che ha fotografato le famiglie che abitano nella regione dell’Alto Karabakh, dove le autorità incoraggiano la crescita della popolazione di origine armena nonostante l’incertezza politica ed economica. Oppure, il reportage di Alfred Bosco nello stato messicano del Guerrero, dove tra criminali e trafficanti di droga è nata una milizia formata dalla popolazione, che non crede più in una polizia eternamente corrotta. O ancora, gli scatti di Sarah Caron ai Mohana, popolazione che vive di pesca sul lago Manchar, in Pakistan, e la cui sopravvivenza è fortemente minacciata dall’inquinamento.

© Sarah Caron

Dal canto suo, Peter Turnley presenta un omaggio agli eroi e alle vittime della guerra contro il covid-19: un diario di bordo della città di New York, che testimonia grandi gesti di solidarietà. Il coronavirus è anche al centro di una delle due collettive, che raggruppa le immagini di alcuni fotografi faccia a faccia con la pandemia in giro per il mondo. L’altra è invece dedicata a un altro tema caldo, l’I can’t breath di George Floyd, visto da quattro testate statunitensi. Il premio più ambito, il Visa d’or, che viene assegnato a una o più fotografie apparse in un quotidiano internazionale, vede quest’anno 22 concorrenti. L’italiano Fabio Bucciarelli è invece in lizza per la Visa d’or News, con un’immagine di Bergamo colpita dalla pandemia apparsa sul New York Times. A questo link il programma completo.

© Peter Turnley

 

*© Anush Babajanyan

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