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I libri di fotografia dell’anno secondo la Kraszna-Krausz Foundation

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Sono tre donne, quest’anno, a guadagnarsi un posto nella shortlist della sezione dedicata alla fotografia dei Kraszna-Krausz Book Awards. Per conoscere la vincitrice bisognerà aspettare settembre. Nel frattempo, ecco i migliori libri di fotografia del 2020 secondo la Kraszna-Krausz Foundation.

Dalla loro creazione, nel 1985, i Kraszna-Krausz Foundation Book Awards si sono imposti tra i più prestigiosi premi inglesi dedicati ai libri di fotografia e delle immagini in movimento. A darne i natali, la Kraszna-Krausz Foundation di Andor Kraszna-Krausz, noto fotografo ungherese e fondatore della Focal Press. Ogni anno il premio celebra l’eccellenza tra le pubblicazioni internazionali disponibili nel Regno Unito legate alle due discipline, selezionando i vincitori tra oltre duecento volumi presi in esame. In finale per questa edizione sono libri che affrontano temi differenti quali la questione razziale, la giustizia, l’identità, la costruzione della verità e la difesa della memoria. Ad entrare nella shortlist, corpus innovativi che propongono un focus attuale o fondamentale per gli anni a venire. Oltre al contenuto, la giuria giudica il design, la texture e le qualità tattili del libro. Ecco quindi i tre libri di fotografia che si contendono l’ambito premio, ovvero i i migliori libri di fotografia dell’anno secondo la Kraszna-Krausz Foundation .

LaToya Ruby Frazier (Mousse Publishing & Mudam Luxembourg)
LaToya Ruby Frazier, Notion of family

Artista e docente di fotografia presso la School of the Art Institute of Chicago, a partire dai primi duemila LaToya Ruby Frazier ha sviluppato una pratica documentaristica a cavallo tra la ricerca personale e l’impegno sociale e politico negli Stati Uniti. Al Mudam di Lussemburgo ha presentato il progetto The Notion Of Family, sviluppato tra il 2001 e il 2014 intorno a tre generazioni femminili – sua nonna, sua mamma e lei stessa – che assistono al declino della città natale di Braddock, l’ex capitale dell’acciaio nei sobborghi di Pittsburgh. La città, che con la chiusura delle fabbriche si trasforma pian piano in una ghost town, è poi descritta attraverso due progetti più recenti dedicati alla classe operaia. On the Making of Steel Genesis: Sandra Gould Ford (2017) è frutto della collaborazione con la fotografa Sandra Gould Ford, ex operaia in una fabbrica di Pittsburgh. Et des terrils un arbre s’élèvera (2016-2017), serie raccolta vicino alla città di Mons, in Belgio, si focalizza invece sugli ex minatori e sulle loro famiglie. Il libro, che porta il suo nome, oltre a questi tre progetti raccoglie una conversazione tra l’artista, Christophe Gallois e Claire Tenu, e un saggio di Elvan Zabunyan.

Photography, Truth and Reconciliation by Melissa Miles (Routledge)
Aggressive Assimilation, by Adrian Stimson, 2013

Melissa Miles è una storica della fotografia e una ricercatrice presso la Monash University’s Faculty of Art, Design and Architecture, Australia. Nel suo libro edito da Routledge, Miles analizza la connessione tra la fotografia e gli eventi cruciali della storia sociale contemporanea. L’opera esamina la prevalenza della fotografia come risposta culturale nei processi di verità e riconciliazione, evidenziando come le immagini siano un mezzo prezioso per ri-raccontare le storie, e quindi ripensare la storiografia. Partendo da cinque casi studio che riguardano l’Argentina, il Canada, l’Australia, il Sud Africa e la Cambogia, il libro getta luce sul ruolo del mezzo fotografico nel processo di recupero e ricostruzione di storie represse, anche là dove non esiste altra documentazione.

The Curious Moaning of Kenfig Burrows by Sophy Rickett (GOST Books)
The Curious Moaning of Kenfig Burrows by Sophy Rickett

A contendersi la vittoria con gli altri due libri, The Curious Moaning of Kenfig Burrows si ispira alla figura dell’astronoma e fotografa di epoca vittoriana Thereza Dillwyn Llewelyn, e di suo padre John. L’opera, che mescola differenti discipline, attinge da internet per ricavare alcune immagini, incrociandole poi con quelle realizzate nei luoghi legati alla vita di Thereza. A firmarla è Sophy Rickett, artista visiva classe 1970 che si muove tra la fotografia e l’installazione video e sonora, con base a Londra. Il risultato sono rappresentazioni fotografiche che oscillano tra l’astrazione e il pittorialismo: 41 immagini abbinate a dei testi consentono all’autrice di tracciare il suo personale viaggio attraverso l’ampio e complesso archivio della famiglia Dillwyn Llewelyn.

 

*LaToya Ruby Frazier (Mousse Publishing & Mudam Luxembourg)

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