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Un castello, il barocco e i fari di un’automobile: Renato Leotta in mostra a Rivoli

Renato Leotta, Sole, 2019. Courtesy l'artista
Renato Leotta, Sole, 2019. Courtesy l’artista

Un castello, il barocco e i fari di un’automobile. Questi gli ingredienti della mostra Sole, che Renato Leotta (Torino, 1982) porta al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. L’esposizione, inaugurata a febbraio, si estende fino al 31 agosto nel museo situato nei pressi del capoluogo piemontese.

Si tratta di un’installazione ambientale che esplora il legame tra la tradizione storica industriale del Piemonte, il suo tessuto sociale e il linguaggio artistico del Barocco. Allestito al primo piano del Museo, l’opera consiste nell’illuminare tutto ciò che di piemontese c’è nell’edificio. Strumenti di questa ironica e profonda operazione – che ha richiesto un’indagine approfondita sul palazzo e la sua storia – sono i fari delle automobili, reinventati per l’occasione a impianto di illuminazione. Il progetto così facendo intende riflettere cambiamento sociale avvenuto nel territorio che da centro legato all’industria fino alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, ha spostato la sua attenzione verso la produzione “della cultura contemporanea dell’intrattenimento”, come afferma l’artista.

Lo studio delle decorazioni storiche dell’edificio offre lo spunto per una riflessione sul Barocco, considerato dall’artista come metafora di un eclettismo di stili, convivenza di pieno e vuoto nonché tendenza alla rappresentazione di una dimensione infinita dello spazio e del tempo. Come in una grottesca pièce teatrale, Sole invita lo spettatore a ripensare il passato con profonda ironia che, come un fantasma, riappare tra bagliori di luce e buio

 

Marianna Vecellio, curatore della mostra

Motivi araldici, decorazioni e affreschi sono il punto di partenza di questa installazione lineare e immediata, che come visto cela però uno spessore tutt’altro che scontato. Come spesso gli accade, Leotta ha infatti indugiato a lungo nell’osservazione del luogo, studiandone le caratteristiche note e quelle più nascoste, operando un’analisi trasversale tra architettura, storia, arte, sociologia e altro ancora.

Biografia

Renato Leotta (Torino, 1982) vive e lavora tra Acireale e Torino.
Nel 2019 è stato Italian Fellow in Visual Arts presso l’American Academy di Roma. Nel 2020 le sue opere saranno esposte nell’ambito della mostra collettiva Maxxi Bulgari Prize che aprirà a maggio presso il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, mentre recentemente ha presentato la personale Lighea presso la Galleria Fonti, Napoli.
Nel 2019 ha tenuto una personale presso Magazzino Italian art Foundation e Casa Italiana Zerilli-Marimò, New York; nel 2018 Eine Sandsammlung alla Kunst Halle Sankt Gallen, San Gallo e nel 2016 Aventura alla Galeria Madragoa, Lisbona.
Tra le mostre collettive a cui ha preso parte ricordiamo: Garden of Earthly Delights presso il Gropius Bau Berlino, e The Piedmont Pavilion, Combo, Venezia, 2019; Manifesta 12, Palermo e Italy Matriz do Tempo Real, MAC, San Paolo, 2018; Intuition, Palazzo Fortuny, Venezia, e Pompei@Madre, Materia Archeologica, Museo Madre, Napoli, 2017; XVI Quadriennale nazionale d’arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma e TERRAE NUBILUS, NAK, Aquisgrana, 2016. Leotta è co-fondatore di CRIPTA747 a Torino.

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