Il caveau digitale è la nuova realtà tecnologica nel mondo dell’Arte e si chiama The Vault, la camera blindata, tradotta dall’inglese
Art Defender, piattaforma di servizi integrati per la conservazione, gestione e valorizzazione dei beni da collezione, grazie all’utilizzo di Artshell innovativo strumento gestionale progettato per riunire in un unico ambiente digitale tutte le funzionalità di un archivio professionale e consentire la condivisione efficace del lavoro, porta il suo core business alla versione 3.0 integrando e ampliando la sua rete di strutture high tech con l’innovativa formula del caveau online.
Alessandro Guerrini, amministratore delegato di Art Defender è l’artefice insieme a Bernabò Visconti di Modrone, CEO di Artshell, di questa innovazione rivoluzionaria, unicum internazionale del settore, che investe tutti gli operatori, dai collezionisti agli art dealers.
“Un anno fa, il 24 giugno del 2019, Art Defender ha presentato alla stampa, la propria evoluzione da azienda a piattaforma e in quell’occasione abbiamo evidenziato una nostra trasformazione, cioè la volontà di integrare quelle che erano le nostre competenze, i nostri servizi e le nostre strutture con know-how e competenze di altri player del settore artistico con l’obiettivo di creare una realtà aperta che potesse essere in grado davvero di rispondere a qualunque esigenza anche complessa del collezionista, intendendo per collezionista sia il privato sia le corporate collections e gli enti istituzionali.
In quell’occasione abbiamo presentato la joint venture che per noi è assolutamente strategica e, a maggior ragione, oggi rafforzata anche dalla collaborazione con Artshell, con CPG Art Advisory Italia di Clarice Pecori Giraldi. E ora, abbiamo di fatto aggiunto un tassello a questo progetto e The Vault rappresenta la versione digitale dei nostri caveau in cui è possibile archiviare e custodire le proprie opere e nei quali gli elevatissimi standard di sicurezza fisica a cui in 12 anni di attività sono stati abituati i nostri clienti, si trasformano nei massimi standard in termini di high protection” sottolinea Guerrini.
La nuova sinergia con Artshell si è concretizzata in tempi di Covid. “Art Defender non poteva sottrarsi a questo processo di digitalizzazione e quindi ha voluto trasformare un momento drammatico come quello del lockdown in un momento di riflessione orientato verso la comprensione di come poteva offrire ai propri clienti e più in generale ai propri interlocutori, uno strumento tecnologico che da un lato fosse assolutamente al passo con i tempi ma dall’altro che potesse anche declinare in modo specifico la propria identità, le proprie competenze e i propri servizi”.
Singolare fusione tra la parola arte nella sua accezione più classica e la terminologia informatica shell, componente fondamentale che permette l’interazione tra utente e sofware, Artshell racchiude in sé uno spazio di archiviazione illimitato, protetto da connessioni criptate e un’infrastruttura di servizi in Cloud accessibili da qualsiasi dispositivo desktop, mobile e tablet, grazie all’applicazione disponibile con sistemi iOS e Android.
Non un semplice database ma un modello per l’art management, utilizzato da interlocutori di spicco e, tra i tanti, Collezione Consolandi, Monica De Cardenas, Collezione Giuseppe Iannaccone, Zero, Memphis-Milano o BeAdvisors.
“The Vault si inserisce in un ampio percorso di impiego e valorizzazione del digitale intrapreso da Art Defender, che tra le sue più recenti iniziative, vede il suo coinvolgimento come Main Project Partner di Fondamenta, progetto online di relazione e interazione con Artissima” precisa Guerrini mentre, per Bernabò Visconti di Modrone, la camera blindata virtuale “rientra nel nuovo piano di Artshell di ampliare i propri servizi di Concierge”.
Con The Vault, per la prima volta, virtuale e fisico di integrano, si potenziano e si traducono in una possibilità illimitata di servizi, come illustra Alessandro Guerrini: “Archiviare la propria collezione, cioè la concentrazione in un unico database di tutte le informazioni relative alle proprie opere. Dalle immagini ad alta risoluzione, all’autore, alle caratteristiche tecniche e ai documenti che costituiscono il corredo informativo come tra gli altri i certificati di autenticità”.
L’utilizzo si estende all’interazione con la propria collezione da remoto, la condivisione di immagini e informazioni con potenziali acquirenti, l’ottimizzazione di tempi e costi di trasferte e dealing e un servizio tailor-made di art management istantaneo per chiedere preventivi per valutazioni, assicurazioni, trasporti, servizi fotografici, condition report e restauri.
Quali sono i fruitori di The Vault? “Chi ha fisicamente le opere presso di noi ma non necessariamente, perché è uno strumento a disposizione di tutti i nostri clienti quindi anche coloro che le opere se le tengono a casa e si avvalgono di Art Defender per altri servizi come quelli assicurativi o consulenze. Principalmente però The Vault è studiato per tre categorie specifiche di clienti e cioè i collezionisti privati, poi tutti quei soggetti che, a diverso titolo, hanno opere d’arte ma che non sono necessariamente i grandi collezionisti e, cito per esempio, chi possiede un numero molto limitato di opere e ha delle esigenze temporanee e poi naturalmente gli operatori del settore. Galleristi, antiquari e dealers che gestiscono per motivi professionali patrimoni artistici e già utilizzano Art Defender come custode.
Con The Vault possono godere di una serie di semplificazioni derivanti dall’utilizzo di questi strumenti digitali. Penso ai dealers in particolare o a soggetti che non hanno un proprio spazio espositivo e che possono trovare il luogo in cui consultare le proprie opere e poi farle visionare dal vero. In questo caso, con The Vault trovano uno strumento ulteriore per velocizzare la propria attività professionale” conclude Guerrini.