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“Voglio la banana di Cattelan”. La trovata ferragostana di Damien Hirst

Damien Hirst con la replica della banana di Cattelan Damien Hirst con la replica della banana di Cattelan
Damien Hirst con la replica della banana di Cattelan
Damien Hirst con la replica della banana di Cattelan

Con un post su instragram Hirst confida che avrebbe voluto avere in casa la banana che Cattelan appese alla parete della sua galleria ad Art Basel Miami Beach

Già il Coronavirus ci ha messo di suo per bloccare qualsiasi attività, e quindi anche quelle artistiche. Gallerie, mostre, fiere, inaugurazioni, tutto fermo. Ora poi siamo nel pieno della sub/quarantena di Ferragosto & C., per cui la stasi assomiglia molto alla morte collettiva. Questa situazione è pesante per tutti: figurarsi per personaggi – in questo caso operanti nel mondo dell’arte – che sulla comunicazione, sull’essere sempre al centro dell’attenzione hanno basato pressoché esclusivamente il proprio (grande) successo. Che fare allora?

Ci vuole una trovata, un’ideuzza che rompa questo silenzio tanto asfittico. Che ci consenta di finire sulla pagine di qualche giornale, che anche loro, in questo periodo, scarseggiano di argomenti (e noi ci autodenunciamo, fra coloro che assecondano queste strategie). I protagonisti? Facile arrivarci, sono Damien Hirst e Maurizio Cattelan. E stavolta la trovata è dell’inglese, che in verità è dovuto andare a ricacciare fuori dal dimenticatoio un episodio di quasi un anno fa. Con un post su instragram, nel quale confida (dopo tanti mesi, chissà perché?) che avrebbe a tutti i costi voluto avere in casa la banana che Cattelan appese alla parete della sua galleria ad Art Basel Miami Beach.

Dicembre 2019, lo ricorderete, se ne parlò molto. Tanto il desiderio, che propose al Maurizio nazionale di vendergliene una copia, anche una prova d’artista, anche una replica. Ma niente da fare, Cattelan ha detto no. Chiuso l’incidente? Nemmeno per idea, perché in soccorso del deluso YBA è arrivato il curatore Francesco Bonami, anche lui avvezzo a queste pratiche para-artistiche. Ed ha ricreato lui stesso una copia di Comedian, titolo dell’opera (sai che sforzo…) e l’ha inviata a Hirst. Del resto, Bonami non ha partorito un libro (di successo, ça va sans dire) intitolato “Lo potevo fare anch’io”? Il cerchio si chiude, Ferragosto sta passando…

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