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Imposizioni e desideri: i Quarantine Paintings di Mark Bradford in mostra da Hauser e Wirth

A partire dall’8 settembre, Hauser e Wirth presenta Quarantine Paintings, una mostra online delle nuove opere di Mark Bradford, artista originario di Los Angeles.

Sviluppata durante il periodo di quarantena, questa serie vede l’artista esplorare le possibilità dell’arte che nasce dall’isolamento e cosa significa creare in un momento di intensa indeterminazione sociale. I nuovi dipinti di Bradford si presentano sulla piattaforma online attraverso immagini di singole opere, di dettagli delle loro superfici, di panoramiche dell’allestimento – realizzato in uno spazio espositivo di Hauser & Wirth, attualmente vuoto.

Intitolati Q1,Q2 e Q3, i dipinti di Bradford presentano strutture a griglia che appaiono, scompaiono e riappaiono tra larghe macchie di  mastice nero e strisce di carta rossa, gialla e arancione. I blu, i verdi e i marroni evocano l’ambiente naturale che si insinua sul piano della tela, suggerendo un riallineamento in corso nelle relazioni tra le forze naturali e artificiali, da sempre in competizione. Gli scoppi di colore elettrico creano invece impertinenti effetti stroboscopici. In questi dipinti non compaiono però le ferite e le lesioni sulla tela, diventati una caratteristica familiare del lavoro di Bradford negli ultimi anni. Non compaiono nemmeno i fogli di carta che si alzano dalla superficie della tela evidenziando punti particolari – analogie pittoriche di specifici atti di violenza, distruzione e degrado accadute nel mondo reale.

In assenza di indicatori visivi specifici, l’astrazione dei Quarantine Paintings di Bradford è dissociata da un tempo e un luogo preciso. Questo disorientamento rispecchia il modo in cui siamo stati privati – durante la quarantena – di tutti i nostri riferimenti temporali e spaziali; ci induce a riflettere, inoltre, sul modo in l’ambiente sociale in cui siamo inseriti opera sull’individualità di ognuno. Così mentre Bradford negli ultimi due decenni della sua carriera ha realizzato dipinti che esploravano forze economiche, politiche e sociali specifiche, i suoi dipinti Quarantine Paintings adottano invece un approccio obliquo alle sfide che il mondo deve affrontare.

Bradford integra inoltre questa narrazione con la scelta obbligata del formato della mostra. In quanto mostra visibile solo attraverso una piattaforma digitale, Quarantine Paintings mette infatti in risalto il contrasto tra un passato di convivenza fisica e quotidiana – elementi dati forse troppo per scontato – con un presente di incertezza e isolamento che ci troviamo a vivere.

In tale contesto, l’arte può riuscire ad avvicinare i corpi e le voci a quell’ambiente andato momentaneamente disperso; muovendosi virtualmente, potrebbe addirittura arrivare a coinvolgere più persone di quanto avrebbe potuto fare in circostanze normali. Sembra quasi che Bradford, consapevole di questo, giochi con ‘imposizione e l’opportunità che da essa deriva. Crea opere di forte impatto e allo stesso tempo nega l’accesso intimo alla loro potente presenza fisica.

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