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Signori, Tiziano. Da Vienna un eccezionale prestito all’Accademia Carrara di Bergamo

Tiziano, Marte Venere e Amore, Kunsthistorisches Museum Vienna Tiziano, Marte Venere e Amore, Kunsthistorisches Museum Vienna
Tiziano, Marte Venere e Amore, Kunsthistorisches Museum Vienna
Tiziano, Marte Venere e Amore, Kunsthistorisches Museum Vienna

Per due mesi la Carrara esporrà Marte, Venere e Amore, capolavoro del cadorino concesso dal Kunsthistorisches Museum di Vienna

Il dipinto può essere goduto in un allestimento ad hoc che valorizza la sua coinvolgente ricchezza cromatica. I visitatori lo possono contestualizzare nella cultura veneta di secondo Cinquecento che fa da perfetta cornice nella sala. Con dipinti di Jacopo Bassano, Paolo Veronese, Paris Bordon”. Così la direttrice dell’Accademia Carrara di Bergamo Maria Cristina Rodeschini presenta l’evento che caratterizzerà il museo lombardo fra fine estate e inizio autunno: l’esposizione di Marte, Venere e Amore, capolavoro di Tiziano concesso in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Al pubblico della Carrara sarà così offerta la possibilità di avvicinarsi alla pittura di Tiziano in un arco temporale molto ampio. Dai capolavori del primo decennio del Cinquecento, come Madonna con Bambino e Orfeo ed Euridice (sala 16), a un’opera come Marte, Venere e Amore, datata 1555-1560. Che sarà appunto allestita dal 4 settembre al 25 ottobre nella sala 18.

 

L'allestimento all'Accademia Carrara del capolavoro di Tiziano, Marte Venere e Amore, del Kunsthistorisches Museum Vienna
L’allestimento all’Accademia Carrara del capolavoro di Tiziano, Marte Venere e Amore, del Kunsthistorisches Museum Vienna

Gli amori tra Marte e Venere sono narrati nelle Metamorfosi di Ovidio. Un testo più volte ripreso da Tiziano che lo conosce probabilmente non nell’originale latino, ma in uno dei tanti volgarizzamenti dell’epoca. “In Ovidio il tradimento della dea nei confronti del legittimo compagno, il dio del fuoco Vulcano, avviene sul letto coniugale. Mentre Tiziano ambienta la scena in un paesaggio, saldando l’episodio al motivo del locus amoenus e a quel tema della fusione tra uomo e natura che costituisce uno dei tratti più caratteristici della tradizione figurativa veneziana”. Tiziano inoltre interpreta in maniera del tutto personale l’episodio, raffigurando i due amanti stretti in un abbraccio sensuale.

La tela è la sola testimonianza giunta fino a noi di un’invenzione di cui le fonti ricordano diverse varianti, e che venne presumibilmente replicata più volte nella bottega del maestro. Venere nuda è distesa su un giaciglio improvvisato, in una posa che riprende quella della Danae di Vienna e Madrid. La dea si abbandona al bacio di Marte che cogliendola di spalle le cinge il corpo. Questi indossa la corazza, ma spada ed elmo sono abbandonati per terra, mentre Amore in volo con faretra, freccia e arco veglia su di loro compiaciuto.

www.lacarrara.it

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