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Gino Rossi, Guidi, de Pisis: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto

mostre

La prima tappa di un percorso espositivo che mira a fare luce sull’importanza della pittura veneta nell’evoluzione dell’arte italiana. A Crocetta di Montello (TV), Villa Ancilotto ospita la mostra1910-1940: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi, a Guidi e de Pisis. 

Un contributo determinante nel secolo scorso, sviluppatosi attraverso il continuo confronto fra la tradizione pittorica dell’Accademia di Venezia e le nuove avventure artistiche in scena alla Biennale delle Arti. È sull’importanza della pittura veneta nell’evoluzione dell’arte italiana, partendo dagli albori del secolo scorso fino al 2000, che mira a fare luce il percorso espositivo promosso dal Comune di Crocetta del Montello e organizzata da Art Dolomites, che si estenderà lungo il triennio 2020-2022. Prima tappa, che inaugura il prossimo 11 settembre presso Villa Ancilotto, è la mostra 1910-1940: la rivoluzione silenziosa dell’arte in Veneto, da Gino Rossi, a Guidi e de Pisis, a cura di Antonella Alban e Giovanni Granzotto con la collaborazione di Stefano Cecchetto.

Gino Rossi, paesaggio asolano (colline), 1910- 1912

Negli spazi della prestigiosa villa, già sede dell’odierna Biblioteca civica e del Museo di Storia Naturale, il percorso espositivo si articolerà intorno a un nucleo centrale di dipinti degli anni dieci e venti, con gli artisti legati all’esperienza della Scuola di Burano. In particolar modo, Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini: pittori che trasportarono in questo solitario lembo della laguna le atmosfere magiche dei Nabis e le accese tavolozze dei Fauves. Quindi si aggiungerà un consistente corpus di opere, eseguite negli anni venti e trenta, di Filippo de Pisis e Virgilio Guidi e una selezione di lavori di un altro genio della felice stagione a Burano, Arturo Martini.

Virgilio Guidi, Bacino di San Marco, 1931

A completare una cavalcata nell’arte fra le due guerre, ecco le opere di Cagnaccio di San Pietro, Guido CadorinTeodoro Wolf-Ferrari, Felice Carena, Fiorenzo Tomea, Nino Springolo ed altri ancora. Un costante confronto fra la grande tradizione della pittura veneta e i gli stimoli più avanzati della modernità, sospinti dai venti della Secessione viennese, dell’Espressionismo, del Futurismo e della Metafisica. A completare l’esposizione, una selezione di opere di fine Ottocento di esponenti di spicco della pittura veneta – Guglielmo Ciardi, Pietro Fragiacomo, Luigi Nono, Giacomo Favretto, Ettore Tito, Luigi Cima – che racconterà il contesto in cui si sono sviluppate le istanze pittoriche di Gino Rossi e degli altri Maestri.

Filippo De Pisis, Cortina, 1947

Informazioni

12 settembre – 27 dicembre 2020

Villa Ancilotto, Crocetta di Montello (TV)

giovedì e venerdì 15-19 | sabato, domenica e festivi 9-12, 15-19

biglietto intero 8 euro, ridotto 6 euro

 

*Umberto Moggioli, San Francesco del Deserto, 1913

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