I vincitori del 50° Premio Internazionale Asiago d’arte filatelica. Si riferisce ai francobolli emessi nel 2019
Grafica russa di nascita, ceca di adozione, quando si è trattato di realizzare per il Vaticano il francobollo celebrativo del 350esimo anniversario della morte di Rembrandt Van Rijn, Marina Richterová non si è orientata verso opere famose con la “Lezione di Anatomia del dottor Tulp” e neppure sulla “Ronda di notte” ma verso uno dei suoi tanti autoritratti.
“E’ ben noto – la sottolineatura è di Gaetano Tiene, presidente dell’Accademia Olimpica e in quanto tale anche del Premio Internazionale Asiago d’arte filatelica – il suo talento per i ritratti, richiesti da molti ricchi olandesi, ma ancor più per gli autoritratti, 46 ufficialmente ma secondo molte fonti circa 80. Non si sa se peccasse di narcisismo o se costituissero occasione di esercizio”. Ed è “questo, appunto, il tema scelto da Marina Richterová. La quale ha ritratto l’artista nella sua autorevole compostezza nell’atto di esercitare la sua raffinata arte come fosse una sua incisione.
Il collegio giudicante del Premio internazionale Asiago d’arte filatelica ha apprezzato, nel francobollo, “l’inconsueta presentazione di un pittore, incisore e disegnatore prolifico e innovativo come Rembrandt van Rijn a 350 anni dalla sua morte realizzata da Marina Richterová per l’Ufficio Filatelico Vaticano: non uno dei suoi tanti autoritratti o una sua opera famosa, ma un disegno originale” collocando nel piccolo foglio di sei esemplari l’autoritratto utilizzato come base del lavoro.
Cinque i francobolli entrati nella finalissima – a rivelarlo è stato Gaetano Thiene nel corso della cerimonia per la consegna dei riconoscimenti- provenienti da Bosnia Erzegovina, Ungheria, Serbia, Francia e, naturalmente Città del Vaticano. Quello che ha avuto la meglio.
L’Oscar della filatelia, come è conosciuto il Premio Asiago, è andato al Portogallo, rappresentato sull’Altopiano da Isabel Fonseca la quale ha tenuto a battesimo la coloratissima cartolina postale dedicata all’Oscar della filatelia, per il foglietto Natale, nel quale Jarge Macedo, il disegnatore, è riuscito mischiare sapientemente tradizione e modernità. E lo ha saputo fare in modo insolitamente originale dal punto di vista creativo, grafico e anche tecnico con cui è presentata la classica iconografia del Natale: con la sagoma della capanna al centro dell’intero foglietto, teatro di una Natività con bue e asinello in primo piano sovrastata da una stella lontana ma immanente che illumina la Sacra Famiglia”. Un diodo luminoso che si attiva mediante telefono cellulare.
Il miglior contributo al turismo in formato dentello è stato individuato nei laghi di Plitvice del più famoso Parco Nazionale della Croazia. Suggestivo l’accostamento “di primi piani di cascate grandi e piccole e del tranquillo paesaggio di uno dei 16 laghi terrazzati di Plitvice”, dal 1979 patrimonio dell’umanità dell’Unesco .
Dopo aver sottolineato che il francobollo segnò l’inizio della globalizzazione, nel ritirare il riconoscimento l’Ambasciatore di Zagabria, Jasen Mesić, non ha mancato di far riferimento ad un altro francobollo turistico delle Poste della Croazia, quello con una veduta di Rovigno, nella prima edizione uscito con la scritta nella sola lingua locale, suscitando le giuste proteste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia . Di qui la la riemissione della stessa carta valore postale con la scritta in doppia lingua: Rovinj e Rovigno. Prima emissione, nel dopoguerra che su un francobollo relativo all’Istria nel quale compare un toponimo in doppia lingua. “Anche i francobolli – questa la conclusione dell’ambasciatore – possono diventare simbolo di pace”.
Nella “intelligente e semplice presentazione di una comune rondine idealizzata nello stile delle antiche miniature armene, su uno sfondo che tratteggia in modo sintetico e artistico la flora tipica di questa regione caucasica”, è stato individuato una sorta di inno all’ambiente. Di qui l’assegnazione all’Armenia del Premio Internazionale Asiago per l’ambiente. Parole di compiacimento sono state espresse dal console armeno Gagik Sarucanian.
Ai tradizionali premi dell’Asiago filatelico anche quest’anno si sono aggiunti i riconoscimento di due prestigiose Accademie. Quella Olimpica, della quale è stato detto, e quella di Filatelia e Storia Postale, presieduta da Franco Filanci, che ha individuato in un francobollo d’Austria quello che meglio di altri esalta la creatività applicata al francobollo. Motivando la propria scelta nell’intrigante “domanda di vita quotidiana che emerge da tre spettacolari fotografie scattate nel 2007 dall’artista Anna Jermolaewa: Perché un quarto alle tre è un po’ meglio di un quarto alle cinque e molto più di 5 minuti alle cinque? La risposta è nella simpatica prima fotografia, dove le lancette in orizzontale consentono a più piccioni di fermarsi, che l’Austria ha proposto nell’annuale serie dedicata all’Arte fotografica, mostrandone tutta l’attualità e l’originale simbolismo.