Print Friendly and PDF

Disegnare le costellazioni. La pittura tessile di Martha Tuttle a Torino

Martha Tuttle, Silence, 2020, diptych, wool, linen, silk, pigment, 40.6 x 35.8 cm each one, Courtesy the artist and Luce Gallery, Turin, Photo Andrea Ferrari
Martha Tuttle, Silence, 2020, diptych, wool, linen, silk, pigment, 40.6 x 35.8 cm each one, Courtesy the artist and Luce Gallery, Turin, Photo Andrea Ferrari

“Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio.” (Antoine De Saint-Exupery (Lione, 1900 – Mar Mediterraneo, 1944)

Che cosa sono le stelle? Che cosa vuol dire provare a vivere in solitudine, per lungo tempo, nell’arido, spaesante, sabbioso Deserto del Nevada, apparentemente soli, ma circondati dal battito di molteplici vite pulsanti?

Martha Tuttle (1989, Santa Fe, Nuovo Messico, Stati Uniti), artista contemporanea, ha raccolto la sfida dell’isolamento in uno dei più affascinanti e mutevoli scenari naturali. Senza telefono né Internet, l’artista ha prodotto i propri dipinti nelle notti passate ad osservare il cielo, durante una residenza nel Deserto del Great Basin. “La solitudine non è tanto un problema, perché (prima o poi) si diventa anche polvere, anche luce. Tutto ti passa attraverso tutto il tempo. Deserti d’alta quota vicino alle montagne: questa è casa mia. Come posso costruire una vita quando posso sempre tornare qui? Qui confondo il mio battito cardiaco con il rumore di un camion che si avvicina”. (Martha Tuttle)

Martha Tuttle, Basin, 2020, wool, linen, silk, pigment, 116.8 x 78.6 cm, Courtesy the artist and Luce Gallery, Turin, Photo Andrea Ferrari

Constellations I drew in Nevada” (A Torino, dal 17 settembre al 24 ottobre 2020, presso Luce Gallery) è la personale che riunisce lavori concepiti appositamente e che indagano la materia, catturando sfumature effimere del tempo e della natura. Tuttle sperimenta il limite tra pittura astratta e arte tessile unendo in composizioni geometriche strati di tessuti diversi che colora con pigmenti naturali ottenuti da minerali. Su telai di legno di varie dimensioni, le combinazioni di lino traslucido e di lana di pecora, filata a mano da lei stessa, sembrano possedere una propria luminescenza, mentre la loro frammentazione conserva lo spazio per l’immaginazione. Le opere alle pareti – che si riferiscono al cielo di notte- dialogano con il suolo desertico, rappresentato dalle piccole sculture create con marmo di Carrara e pietre di vetro fatte realizzare a Murano.

Martha Tuttle, Constellations I drew in Nevada VI, 2020, Murano glass, Carrara marble and sanded Murano glass, 32.4 x 29.4 x 25.2 cm, Courtesy the artist and Luce Gallery, Turin, Photo Andrea Ferrari

Martha Tuttle (1989, Santa Fe, Nuovo Messico, Stati Uniti) vive e lavora a Brooklyn, New York. L’artista americana si è formata alla Yale School of Art. Nel 2017 è stata selezionata dallo SharpeWalentas Studio Program e nel 2019 ha partecipato alla Rauschenberg Residency. Il suo lavoro è presente nella collezione del Museum of Modern Art (MoMA) di New York. Attualmente, dal 15 luglio al 9 novembre 2020, nella mostra personale allo Storm King Art Center espone l’opera “A stone that thinks of Enceladus”, che ha realizzato nell’ambito del Outlooks program del museo outdoor nella Hudson Valley (New York).

Informazioni utili:

Constellations I drew in Nevada

Martha Tuttle

Luce Gallery Torino, dal 17 settembre al 24 ottobre 2020

Largo Montebello 40

Orari: da martedì a venerdì, 15.30 – 19.30

+39 011 18890206

info@lucegallery.com

www.lucegallery.com

Instagram: @lucegallery / Facebook: Luce Gallery

Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934 info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com

Commenta con Facebook

Altri articoli