Sgarbi comparirà in tribunale per difendere Vaclav Pisvejc, colpevole di aver danneggiato nel 2018 una scultura di Urs Fischer
“Non piace a nessuno se non a quattro specialisti. L’arte deve essere popolare, un’arte che non piace a nessuno è una c…..a. E questa lo è. È imperdonabile“. Queste parole Vittorio Sgarbi riservò nel 2017 alla scultura “Big Clay“ dell’artista svizzero Urs Fischer, collocata davanti a Palazzo Vecchio, in piazza Signoria, in occasione della Biennale d’Antiquariato di Firenze. Un’operazione, va detto, che trovò molti osservatori concordi: perplessi davanti alle fattezze della grande massa di bronzo, che dette il là anche a molte battute sarcastiche, in pieno stile fiorentino.
Poi accadde che a gennaio del 2018 qualcuno danneggiò la scultura spruzzando con una bomboletta spray della vernice rossa sulla superficie. Del gesto fu accusato Vaclav Pisvejc, un cittadino ceco con velleità artistiche non nuovo a gesti iconoclasti come questo. Ma la scultura di Fischer, prestata per l’esposizione temporanea a Firenze, era di proprietà di un collezionista russo, che non tardò a chiedere i danni. E si arriva ad oggi: visto che Pisvejc, 53 anni, da tempo residente a Firenze, dovrà a breve comparire in tribunale per rispondere delle sue responsabilità.
Ed un cacciatore di riflettori come sgarbi non si è fatto sfuggire l’opportunità: ed ha accettato di comparire davanti alla corte per difendere l’”impresa” dell’imbrattatore. “Lo difenderò e dirò che questo signore ha arricchito l’opera di Fischer e vendicato il popolo fiorentino“, ha fatto sapere con dichiarazioni riportate da La Nazione. “Firenze è una città di grande bellezza e non si merita simili obbrobri. E poi l’arte contemporanea è anche antagonismo, polemica, contrasto. Quindi alla fine non vedo che cosa abbia fatto di male questo signore su quel coso voluto dal critico Francesco Bonami e dal presidente della Biennale Fabrizio Moretti“.
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