A Milano Il Ponte parte con una due giorni all’insegna dell’antico, il 13 e il 14 ottobre. Venerdì 16 sarà il turno dell’arte orientale
Ricca l’offerta del dipartimento di “Dipinti Antichi”. Due gli esempi di pittura genovese seicentesca, un “San Sebastiano” di Bernardo Strozzi detto il “Cappuccino” (10-12 mila) e “Cristo e l’adultera” di Stefano Magnasco (9-10 mila). Mentre per la pittura del XVII secolo spicca il “San Girolamo nello studio” (Lotto 80, 20-25 mila) di un anonimo maestro caravaggesco, dalle potenti cromie e dall’effetto materico della luce.
Tra le nature morte, due tipiche composizioni di Francesco Noletti detto il “Maltese” dalle lucenti armature e preziosi tessuti (lotto 107, €30.000-35.000) e una “Natura morta con fichi, uva, melograno, mele, ciliegie e rilievo marmoreo” di Abraham Brueghel (lotto 111, €10.000-15.000). ). Oltre ai dipinti in catalogo anche argenti, tappeti, strumenti musicali, disegni e incisioni.
Per i “Disegni e Incisioni di Antichi Maestri” si segnalano un espressivo “Ritratto di uomo barbuto con in mano una mela” di Domenico Fedeli detto il “Maggiotto” (lotto 202, €1.500-1.800) e la raffinata “Scaramuccia di cavalleria” eseguita dalla mano di Francesco Giuseppe Casanova (lotto 203, €1.800-2.200).
Curiose due collezioni private che testimoniano usi e costumi della società a cavallo tra Ottocento e Novecento. A ritrarre un’umanità urbana umile e tipicizzata è la collezione catanese di statuaria presepiale “La Monica” (lotti 120-179) che, attraverso una sessantina di lotti, raccoglie due distinti nuclei figurativi: quello siciliano, specificatamente calatino, con sculture in terracotta provenienti dalla Bottega Bongiovanni Vaccaro ed eredi, di cui un significativo esempio sono i “Contadini in sosta che consumano un pasto” (lotto 164, € 4.000-4.500); e quello napoletano, sontuoso nella raffigurazione e ricco di particolari nella forma e nel colore delle minuterie.
Attraverso la raccolta di ottanta miniature si ha invece uno spaccato degli ambienti da salotto, tra abiti eleganti e stravanganti acconciature. Notevole per qualità la miniatura opera di Giovanni Battista Gigola (lotto 541) ritraente il generale di divisione dell’Impero francese Eugenio Beauharnais e, sempre dello stesso autore ma proveniente da un’altra collezione, quella dedicata al marchese Giorgio Teodoro Trivulzio (lotto 581, € 4.000-5.000).
Il viaggio nella storia passa per l’interessante proposta di cimeli del dipartimento di “Historica”. Si segnalano un trittico con placche ritraenti Federico II il Grande con il suo stato maggiore (lotto 24, €2.000-2.500) e un astuccio proveniente da una famiglia principesca romana, al cui interno sono riposte tre placche di gran croce del periodo della restaurazione del XIX secolo (lotto 75, €18.000-20.000). In catalogo anche una grande scatola della prima metà XIX secolo con insegne reali, contenente patente di nobiltà e sigillo di Re Leopoldo del Belgio (lotto 453), ed un’antica impugnatura di daga in avorio scolpito di produzione fiamminga (XVII sec.) raffigurante un animale fantastico e scene di storia romana (lotto 334).
Alcuni esemplari da collezione firmati Mario Buccellati (lotti 68-69-70) sono ispirati al mondo animale e caratterizzati da una minuziosa lavorazione a pelo in sottili fili d’argento, tra cui un spicca fiero “Leone accovacciato” (lotto 70, € 18.000-20.000).
Offerta eclettica quella del dipartimento di “Tappeti e Tessuti”: pannelli, drappi, ricami, pizzi e tappeti, tra i quali emerge un bel esempio di tappeto persiano Tabriz della scuola di Hadji Djialili, decorato con motivo Herati, le cui delicate tonalità conferiscono al manufatto un’eleganza particolare (lotto 99, € 6.300-6.600). Una collezione di pannelli e drappi in seta ricamati, appartenenti alla dinastia Qing e, sempre dall’estremo oriente, un bellissimo decoro pittorico realizzato su un tappeto Samarkanda di inizio XX secolo, con volatili su roccia e rami di peonia fioriti su fondo rosso scarlatto (lotto 2, € 1.100-1.200), risultano entrambi emblemi della preziosità che anche un tessuto può rappresentare.
Ultima tappa il dipartimento di “Strumenti musicali” che presenta in asta un raffinato violino di Romeo Antoniazzi (lotto 583, € 18.000-22.000), realizzato a Milano nei primi anni del Novecento, insieme ad altri bellissimi archi di produzione italiana come il violino di Luigi Soffritti (lotto 584, € 8.000-9.000), realizzato sempre ad inizio secolo ma a Ferrara.
Venerdì 16 sarà il turno dell’arte orientale. Tra i fiori all’occhiello dell’asta una coppia di grandi vasi in porcellana Famiglia Rosa a fondo giallo, dinastia Qing (XIX secolo). Particolari per dimensione (h. 93,5 cm) e per l’esuberante vivacità dei colori degli smalti policromi, stimano 7-10 mila euro (Lotto 1136).
«Il mercato di opere d’arte orientali, soprattutto cinesi e di qualità, si conferma brillante nonostante il periodo di pandemia- racconta Andrea Cesati, capo dipartimento- La richiesta di questa tipologia di beni rimane elevata, sia da parte dei collezionisti che dei musei».
Accattivante sia per un pubblico occidentale che orientale, la pendola francese in stile “Japonisme” (lotto 1123, € 6.000-8.000) dall’elegante forma di moonflask in bronzo dorato e smalto cloisonné, che racchiude in ogni suo particolare quella passione per le forme e la figurazione orientale, tipica dell’arte francese di fine ottocento. La sua datazione diviene, infatti, ulteriore conferma del gusto dell’epoca, mentre la sua linea è un diretto riferimento alla celebre pendola Cartel dalla maison “Escalier de Cristal”, fabbricata per il salottino giapponese della dimora di William H. Vanderbilt.
Immancabili presenze in catalogo le finissime porcellane del XIX secolo tra le quali spicca una preziosa placca decorata a smalti policromi (lotto 1105, € 14.000-15.000), contornata da una rara cornice in tartaruga e raffigurante un tipico tòpos dell’arte antica cinese, gli “Otto Immortali”, uomini – divinità portatori di prosperità e longevità. Allegoria che torna anche nelle giade (lotto 1029, € 20.000-25.000) scolpite a guisa di oggetti arcaici, che aggiungono un straordinario valore decorativo ai due pannelli dalla pregiata lacca sullo sfondo. Del resto è risaputo che, per l’appassionato di arte orientale, la giada sta alla cultura cinese come l’oro sta a quella occidentale.
Il tour virtuale delle esposizioni è online su www.ponteonline.com
– Asta di Arredi e Dipinti Antichi, Argenti, Tappeti e Tessuti, Historica,
Strumenti Musicali, Disegni e Incisioni di Antichi Maestri
martedì 13 ottobre | ore 15.00
mercoledì 14 ottobre | ore 10.00 e 15.30
>>> TOUR VIRTUALE
– Asta di Arte Orientale
venerdì 16 ottobre | ore 10.30
>>> TOUR VIRTUALE
Esposizione visitabile con ingresso libero presso la sede in Via Pontaccio, 12 Milano
venerdì 9 ottobre, sabato 10 ottobre e domenica 11 ottobre dalle ore 10.00 – 13.00 alle 14.30 – 18.30