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La danza libra in alto ‘Tintarella di luna’ di Gallione

ph Federico Pitto
ph Federico Pitto

Tintarella di Luna con la regia di Giorgio Gallione è in scena al Teatro Modena di Genova fino a domenica 25 ottobre 2020

La luna è sempre stata fonte di ispirazione poetica e filosofica. Luciano di Samosata, scrittore greco del II secolo d.C., nella sua “Storia vera”, immaginava il viaggio verso la luna con una nave, Petrarca fa della luna una metafora dei suoi stati d’animo malinconici e notturni, Leopardi ne ha la visione più romantica, Dante nel secondo Canto del Paradiso la propone come in un trattato di scienza. La luna, dunque, è una presenza amica e consolatrice, dopo l’angoscia generata dalla coscienza del reale contrapposto all’eterno.

Anche Italo Calvino aveva la sua passione per la luna. «Chi  ama  la  luna  non  si  contenta  di  contemplarla  come un’immagine convenzionale,  vuole  entrare  in  un  rapporto  più  stretto  con  lei,  vuole vedere di più nella luna, vuole che la luna dica di più», scrisse in una lettera all’amica Anna Maria Ortese, e nel 1984, dedicando la prima delle sue lezioni americane alla leggerezza, trattò sopratutto della Luna, delineando perfettamente quello che, a suo avviso, è stato in passato ed è in presente il rapporto fra l’astro e la letteratura.

ph Federico Pitto

Per Calvino infatti la Luna ha sempre riassunto nella letteratura un ideale di sospensione, quasi emblema di un incantesimo calmo e silenzioso. Ed è proprio da questo “concetto lunare” di Calvino che Giorgio Gallione ha preso spunto per il suo ultimo lavoro “Tintarella di luna” presentato in prima nazionale al Teatro Modena di Genova mercoledì 14 ottobre. Spettacolo che in origine avrebbe dovuto debuttare lo scorso aprile, ma che è stato bloccato sul nascere dall’emergenza coronavirus.

Quello di Gallione vuole essere un viaggio nell’universo dello scrittore nato a Santiago de Las Vegas de La Habana, da Le Cosmicomiche a Le città invisibili, attraverso uno spettacolo sospeso tra danza, favola, arte e fantascienza. Ma non è facile esplorare il mondo complesso, visionario, ironico e anticonvenzionale di Calvino. Nella sua  vita letteraria, Calvino ha dimostrato una straordinaria abilità nell’esprimersi tanto in termini strettamente legati all’uomo, quanto a vere e proprie “visioni” sull’universo e sulla nascita della vita, al limite tra il metaforico, il fantastico e l’ironico.

Un fantastico che ha sempre affascinato Gallione che in Tintarella di luna porta in scena lo stesso autore (Andrea Nicolini) affiancato dal protagonista delle Cosmicomiche Qfwfq (Cristiano Dessì) come una sorta di alter ego. Insieme i due evocano storie divertenti e sognanti, che prendono corpo tra danze, canzoni e una miriade di citazioni, dal cinema anni Quaranta a Borges, da Marilyn Monroe a Braccio di ferro, con una colonna sonora che mischia la musica originale di Paolo Silvestri alle più note canzoni Blue Moon scritta da Richard Rodgers e Lorenz Hart nel 1934 e appunto Tintarella di luna scritta da Franco Migliacci, e composta da Bruno De Filippi nel 1959.

ph Federico Pitto

Un’evocazione bizzarra, come ha affermato lo stesso Gallione, la cui traduzione spettacolare ha però l’effetto di un grande show pasticciato. Per lo spettatore sin dall’inizio è molto difficile seguire un filo conduttore dentro ad un lavoro corale che mischia canto parola e danza scegliendo forse lo stratagemma di sfuggire a quella compattezza strutturale in grado di dare valore al prodotto finale.

Il pubblico è continuamente (e piacevolmente) distratto dalla danza, molto ben confezionata dalla Deos di Giovanni Di Cicco, in cui gli ottimi danzatori (Luca Alberti, Diletta Brancatelli, Giuseppe Insalaco, Angelica Mattiazzi, Valentina Squarzoni e Francesca Zaccaria) passano con abilità dalla danza contemporanea al tip tap, inserendo anche brani cantati e recitati. Senza dubbio qui la danza non è certo un contorno! ma è parte più che integrante di uno spettacolo che, senza di essa, non potrebbe librarsi in alto… verso la Luna.

Tintarella di Luna è una produzione Teatro Nazionale di Genova e resterà in scena fino a domenica 25 ottobre 2020.

ph Federico Pitto

Tintarella di luna
liberamente ispirato a Italo Calvino
Teatro Gustavo Modena
14.10 | 25.10

www.teatronazionalegenova.it

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