A Ragusa, nell’ex fabbrica Antonino Ancione, tanti artisti internazionali hanno contribuito a realizzare una nuova mostra site-specific: Bitume industrial platforms of arts. Visitabile dal 16 ottobre 2020.
Nella vecchia fabbrica di materiale bituminoso Antonino Ancione a Ragusa, l’arte pubblica incontra l’archeologia industriale. Bitume industrial platforms of arts, festival costola della rassegna Festiwall, è un’iniziativa di arte pubblica che in cinque edizioni ha arricchito il capoluogo ibleo di oltre trenta lavori fra opere murali e installazioni, questo anno pone la sua attenzione sul contesto industriale dove il tempo sembra essersi fermato.
Gli artisti creano le loro opere reinterpretando il passato e ispirandosi alla vecchia funzione della fabbrica. Esponenti internazionali del muralismo contemporaneo, come gli italiani Sten e Lex, l’australiano Guido van Helten, il polacco M-City e molti altri, sono chiamati a realizzare grandi murales sulle “rovine” abbandonate della fabbrica. Si interrogano sui processi industriali e danno sfogo alla loro vena creativa. Il risultato è impressionante. La storia del bitume è centrale per la creazione delle loro opere: prima ancora della scoperta del petrolio, prima dei pozzi sfruttati e poi esauriti, l’oro nero di Ragusa era la pietra pece, materiale fossile con grande versatilità di impiego, utilizzato nella costruzione dei palazzi nobiliari e delle chiese barocche, ma anche come idrocarburo e come asfalto destinato all’ammodernamento del manto stradale.
Ora, il vecchio impianto di bitume, che per anni ha contribuito alla realizzazione delle strade siciliane e alla costruzione di capitali europee, si trasforma in un museo a cielo aperto. Attraverso l’arte e la ricerca, l’antico cuore produttivo della città continua a vivere.
Bitume è soprattutto un’esperienza. È esplorazione, incursione in una materia che ha plasmato lo sviluppo di un’intera società, ricerca di un tassello di storia del Novecento, di un racconto individuale e collettivo, scritto dai tanti lavoratori che hanno estratto e trasformato la roccia asfaltica di contrada Tabuna. Bitume è rilettura di ciò che è stato rimosso, in dialogo fra arte e memoria, pieno e vuoto, evidente e nascosto. Vincenzo Cascone.
Dal 16 ottobre sarà possibile accedere all’area per osservare lo opere create al suo interno. Sarà anche possibile effettuare delle visite guidate organizzate dal EcoMuseo Carat. Nonostante si tratti per lo più di uno spazio all’aperto, verranno rispettate tutte le norme di sicurezza imposte dal dpcm. Gli ingressi saranno quindi contingentati e il percorso prestabilito sarà a senso unico.