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Novecento Classico: la mostra a Roma in tre sedi espositive

Achille Funi - Venere latina (dettaglio), 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j

Achille Funi - Il Parnaso, 1948-1953, tempera e foglia d'oro su tavola, cm 212 x 476

Achille Funi – Il Parnaso, 1948-1953, tempera e foglia d’oro su tavola, cm 212 x 476

Novecento Classico. La mostra in tre sedi espositive a Roma, presenta la straordinaria stagione creativa del Novecento Italiano tra modernità e nuovo classicismo

Novecento italiano, due lunghe stagioni di neoclassicismo

Novecento, forse il secolo più cruento con le sue due guerre mondiali ma anche di maggior fermento creativo per gli artisti del tempo che si sentono i veri interpreti dello spirito moderno.

Il vento del nuovo classicismo che soffierà alla metà del secondo decennio del XX secolo in tutta Europa aveva in realtà già da tempo investito l’Italia post-unitaria dove la Capitale simbolica e amministrativa della Nuova Italia, doveva fare i conti con i quasi milleottocento anni di gloriosa civiltà figurativa cattolica.

Achille Funi - Venere latina, 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j
Achille Funi – Venere latina, 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j

La mostra ‘900 CLASSICO, che inaugurerà a Roma il 23 ottobre in ben tre sedi –  nella Galleria del Laocoonte di Via Monterone 13-13A, nella Galleria W. Apolloni di Via Margutta 53B ed infine nel nuovo spazio espositivo contemporaneo che le unisce di Via Margutta 81 – si propone di raccontare “una storia” in particolare del Novecento artistico italiano. L’esposizione curata da  Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli infatti, si focalizza sull’influenza esercitata sugli artisti italiani dalle due lunghe stagioni di neoclassicismo, quella dell’Italia dei Notabili e quella che va dalla presa di potere del Fascismo alla sua caduta.

Vittorio Grassi_Feste commemorative della prolamazione del regno d Italia_1910 ca_olio su tela_cm200x69, firmato in basso a sinistra
Vittorio Grassi_Feste commemorative della prolamazione del regno d Italia_1910 ca_olio su tela_cm200x69, firmato in basso a sinistra

Il mito di Roma e la legittimazione dalla storia

Una storia irrequieta e affascinante di corsi e ricorsi dove la propensione alla modernità non poteva non fare i conti con un culto della patria ancora in fase embrionale. Non potevano di certo essere il gotico o il barocco lo stile distintivo del passato da glorificare.

La Roma antica e imperiale era il repertorio perfetto cui attingere. Il riferimento all’antichità classica con l’armonia delle forme e della composizione, rappresentava perfettamente la continuità della storia e successivamente con il fascismo, il “destino imperiale”  di una civiltà che aveva dominato tutto il mondo.

Strettamente collegate a questa ricerca di una legittimazione dalla storia, sono poi le imponenti campagne di scavi  archeologici, gli smantellamenti dei vecchi quartieri medievali per far spazio ai bianchi marmi e simboli della Roma antica.

Achille Funi - Venere latina, 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j
Achille Funi – Venere latina, 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j

I grandi protagonisti del Novecento classico in mostra

Come tutto questo influenzò lo sviluppo dell’arte italiana del Novecento è proprio  quello che si propone di evidenziare la mostra attraverso un vasto repertorio di opere – disegni e cartoni preparatori di grandi capolavori, rare tirature d’autore, dipinti, bronzi e sculture in marmo – che documentano un fermento artistico variopinto e altalenante tra folgorazione per la modernità e ritorno alle origini.

Andrea Spadini, Il Tevere, 1959 - 1960, argento massiccio, cm 26x40x11, Firmato Andrea Spadini, sul retro
Andrea Spadini, Il Tevere, 1959 – 1960, argento massiccio, cm 26x40x11, Firmato Andrea Spadini, sul retro

Tra paesaggi illusionistici, divinità pagane, aquile e leoni, nell’allestimento delle tre sedi espositive – sono rappresentati con le loro opere alcuni dei  maggiori protagonisti di quella straordinaria stagione creativa: Giulio Bargellimi, Libero Andreotti, Vittorio Grassi, Duilio Cambellotti, Mario Sironi, Gino Severini, Giovanni Guerrini, Achille Capizzano, Giorgio QuaroniAlberto Ziveri, Corrado Cagli, Mirko Basaldella, Di Publio Morbiducci, Mario Ceconi di Montececon, Antonietta Raphael, Quirino Ruggeri, Marcello Mascherini, Alberto Savinio e sua moglie Maria Savinio, Eugene Berman, Andrea Spadini – a cui la Galleria del Laocoonte, per cura di Monica Cardarelli ha già dedicato una vasta mostra antologica che sarà prossimamente presentata in Inghilterra – e Fabrizio Clerici che sarà protagonista per la Galleria del Laocoonnte di una futura mostra retrospettiva e antologica.

Achille Funi - Venere latina, 1930, olio su tela, cm 160 x 125, firmato e datato in basso a destra.j
Duilio Cambellotti – 

Il gruppo monumentale del Laocoonte di Vincenzo de’ Rossi (1525-1587) tornerà al centro della Galleria di Via Monterone a novembre, reduce dalla mostra di Forlì dedicata all’Odissea dov’è stato tra le maggiori attrattive. Per ora il suo posto è occupato da Il Laocoonte dell’artista contemporaneo Patrick Alò: il nuovo spazio espositivo di Via Margutta 81 infatti, ospiterà anche la sua  mostra antologica intitolata “Mitologia Meccanica” dove le eterne forme classiche rivivono nel ferro e nel fuoco delle creature fantastiche delle sue sculture.

Novecento Classico
‘900 Classico – Locandina della mostra

Informazioni

‘900 Classico 

dal 23 ottobre 2020 al 15 gennaio 2021

Galleria del Laocoonte, via Monterone 13 –  Roma

Galleria W. Apolloni, via Margutta 53B –  Roma

Galleria del Laocoonte e W. Apolloni, Nuovo Spazio Antico/Contemporaneo, via Margutta 81 –  Roma

Orari: lunedì 16.00-19.00
martedì–venerdì: 10.00-13.00 e 16.00-19.00
sabato: 10.00-13.00

www.laocoontegalleria.it

 

 

 

 

 

 

 

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