Prosegue l’appuntamento con waw! 1/ work 1/ artist 1/ week, la nuova iniziativa della galleria Federico Rui Arte Contemporanea (via Turati 38, Milano). L’artista di questa settimana è Andrea Mariconti
Si tratta di una sorta di mostra in fieri, un’opportunità di vedere, sia in galleria che online, un singolo lavoro e dargli la giusta importanza. La galleria milanese Federico Rui Arte Contemporanea ha ideato questo nuovo progetto come risposta al periodo storico che stiamo vivendo che non consente inaugurazioni, almeno come le intendevamo prima del Covid-19.
Ogni martedì sarà svelata un’opera di un artista visitabile per una settimana:
Vogliamo proporre una sorta di mostra in fieri, un’opportunità di vedere, sia in galleria che online, un singolo lavoro e dargli la giusta importanza. Vogliamo riappropriarci del tempo e dello spazio- spiegano dalla galleria– Il tempo di approfondire, di guardare con calma una sola opera, di entrarci, di leggerla, senza essere bersagliati da una miriade di immagini che ci distraggono e ci confondono. Lo spazio fisico, perché l’opera va vista, toccata, a volte annusata. L’online è un prezioso strumento finché di supporto a qualcosa di concreto, la sola presenza virtuale non è sufficiente”.
Questo progetto segna un ritorno, per così dire, dal digitale all’analogico e al reale. La pittura ha ritmi diversi dalla velocità di internet, sia nella sua realizzazione che nella sua fruizione. Waw! intende riportare la fisicità dell’opera e il giusto tempo per apprezzarla.
ANDREA MARICONTI – Aleifar Kanon, 2015, olio, cenere e olio di motore su carta intelata, cm 50×80
Andrea Mariconti nasce a Lodi nel 1978. La sua ricerca è incentrata sulla memoria: da un punto di vista formale, il racconto prende origine da luoghi vissuti, ricordi e frammenti di vita; da un punto di vista sostanziale si concretizza nei materiali utilizzati: cenere, terra e olio di motore esausto, uniti sulla tela con olio bianco. Elementi che conservano tracce del loro vissuto e hanno subito una sorta di purificazione. La tecnica, che si è evoluta nel corso del tempo, ha sempre privilegiato l’aspetto naturale e quasi monocromo. La cenere, in primis, che legata all’olio bianco gli consente di ottenere una matericità dell’impasto pittorico; la terra, richiamo alle nostre origini e al radicamento sul territorio di ciascun individuo; l’olio combustibile esausto, materiale povero e difficilmente riciclabile, che trova nuova vita e dignità all’interno dell’opera d’arte, e infine il rame, trattato tramite un procedimento di ossidazione che fa sorgere un barlume di colore nelle opere della più recente produzione. “Ogni colore è dato esclusivamente dalla cromia naturale della materia. Gli oggetti, le sostanze, non sono simboli astratti, non vengono usati come metafore. Essi sono, nell’essenza”, così spiega Andrea Mariconti, e Flaminio Gualdoni, aggiunge: “Per lui il colore è uno spreco, anzi un disturbo, perché distrae. Gli basta il grigio. Un grigio che non è colore ma una materia (per lo più cenere, altre volte cemento) che gli struttura, anzi modella il quadro e gli dà corpo col variare delle sue stesure e spessori. Bianco e cenere, sprazzi di luce attiva sull’inerzia della materia, ti portano ovunque; e il paesaggio, così tradotto in un’alternativa elementare si fa leggibile come un racconto scritto”.
Emanuele Beluffi racconta nel testo del catalgo Skira: “Petrolio e cenere sono il sostrato della pittura, elementi che ricevono un intervento di trasformazione secondo un’ispirazione accostabile alla pratica alchemica. (…) Un’opera che in un certo senso è una teoria del tutto, schermo plastico di ciò che vi è. E che rappresenta i tre regni vegetale (olio di lino e petrolio), minerale (gesso di Bologna) e animale (colla di coniglio) con i quattro elementi: la terra (il materiale di origine naturale), l’aria (le intemperie cui sono volutamente soggette le tele), l’acqua (le muffe), il fuoco (la cenere).”
waw! 1/ work 1/ artist 1/ week
Dal 6 ottobre, ogni martedì, ogni settimana
inaugurazione: ogni martedì dalle 12.00 alle 20.00 su appuntamento
Federico Rui Arte Contemporanea / via Turati 38 / Milano
orari: da martedì a venerdì / dalle 15.00 alle 20.00 / su appuntamento