Tra oggi e domani, 27 e 28 ottobre, la casa d’aste Cambi propone nella sede milanese due cataloghi dedicati a Manifesti d’epoca e al Design
Si parte oggi, 27 ottobre, con una raccolta di Manifesti d’Epoca provenienti da affidamenti privati. I lotti sono 260 e le stime spaziano dai 100 euro agli 11 mila. Già all’inizio del catalogo spicca un manifesto realizzato da Adolf Hohenstein (1856-1928), un affisso originale del 1898, tra i manifesti più ambiti della lunga stagione dell’opera lirica italiana tra Ottocento e Novecento. Si legge in catalogo “un’immagine ricca di pathos grazie ad un uso di cromìe particolarmente forti. Hohenstein curò anche la promozione delle cartoline e brochures dell’opera di Mascagni insieme al collega cartellonista Alfredo Mataloni”. Stima 4-7 mila euro.
Nella sezione “Arte del bere” si annoverano manifesti per lo champagne e l’acqua, la birra, il Fernet Branca, il liquore Strega, la coca cola e il caffè. Ancora a firma Hohenstein compare un bell’esemplare tra i più famosi e apprezzati della prima stagione della pubblicità cartellonistica Campari, “BITTER CAMPARI, MILANO”. Affisso originale, 1899. Litografia (3.500 – 5.000 euro). Tra i diversi lavori di Armando Testa si segnala una versione della serie dei “Brindisi Carpano” che stima 1.000 – 1.500 euro.
Si prosegue con la sezione “Arte del mangiare”. Un bellissimo manifesto in stile Art Nouveau pubblicizza la crema al cioccolato gianduia, purtroppo non firmato di evidente influenza francese (700 – 1.200 euro). L’influenza del movimento dei Pre-raffaelliti e dell’Art Nouveau è spiccata anche in un manifesto di Osvaldo Ballerio, per i BISCOTTI AMARETTI DELSER (1.000 – 1.600 euro)
Si prosegue con la sezione “Giornali – Editoria” dove nuovamente va segnalato Hohenstein con un affisso originale, del 1898, de Il Resto del Carlino, tra le immagini più delicate della sua carriera cartellonistica dove a brillare è un indovinato uso della luce, che illumina la giovane lettrice (2-4 mila) e uno dei più apprezzati manifesti del Maestro e primo manifesto illustrato del più importante quotidiano italiano, il Corriere della Sera (4.500,00 – 7.500) . Mentre per il quotidiano La Stampa la firma è di Giovanni Battista Carpanetto. Il lotto in asta è un pezzo importante della storia editoriale italiana in quanto primo manifesto promozionale del quotidiano torinese. Le influenze stilistiche della migliore Art Nouveau sono evidenti in ogni area di questo raro manifesto.
Si prosegue con varie altre sezioni: dalle “Biciclette”, all'”Arte della Moda”, dall'”Arte Pubblicitaria” a “Propaganda”, “Cinema” e “Turismo Eventi”. In quest’ultima è presente il top price del catalogo, un manifesto di Lucio Fontana fino ad oggi quasi trascurato dalla letteratura specifica del cartellonismo e di quella di carattere biografico per la vita artistica di Fontana.
Si legge nella nota in catalogo: “L’uso di linee tese, la traccia di una sottile campitura (orizzontale!) di luce su un mondo oscuro come avvolto da un’eclisse ci rivela un Fontana giovane di età, ma consapevolmente maturo della propria idea di “taglio” che solo oltre vent’anni dopo adopererà ripetutamente per la propria espressione artistica. Un mondo tagliato di netto preconizza gli spostamenti sempre più veloci da un capo all’altro del pianeta”
Il 28 ottobre andrà in scena l’asta Design200, un appuntamento ormai classico che ha sempre registrato risultati di grande successo. Il dipartimento di Design ha voluto raccogliere per questo catalogo, oggetti rari e ricercati, che immortalassero un frammento di storia del grande design italiano.
Per riportare alcuni esempi, saranno presenti gli arredi e le opere recanti le firme di Gio Ponti, Afra e Tobia Scarpa, Carlo de Carli, Marco Zanuso, Tommaso Barbi, Gaetano Pesce, Osvaldo Borsani, Angelo Lelii, Franco Albini, Gabriella Crespi, per citarne alcuni. Una sezione del catalogo è destinata ad un nucleo di opere di Paolo Buffa, creata per evidenziare lo stile eclettico e di perenne ricerca del designer lombardo.
Un’altra sezione del catalogo vuole omaggiare l’avventura imprenditoriale di Gino Sarfatti che con la sua arte ha segnato indelebilmente il passaggio dalla produzione artigianale a quella industriale, e ha consacrato Arteluce come uno dei marchi più apprezzati di quegli anni a livello internazionale. In conclusione al catalogo, ci sarà anche spazio per il design contemporaneo con nomi del calibro di Ron Arad, Pierfrancesco Cravel, Marcello Bonvini, Alberto Sandroni ed altri.