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Desiderio e declino. Un documentario esplora il concetto di decadenza 

Egon Schiele, Autoritratto, 1921 (dettaglio)

“La morte ci sembra lontana. Eppure niente è inalterabile né eterno: la decadenza”. Nel primo episodio di Decadenza, documentario in due parti di Arte in italiano, una circumnavigazione del concetto di decadenza attraverso l’opinione di filosofi, storici dell’arte, archeologi, ecc.

Per decadenza si intende la progressiva diminuzione di prosperità, floridezza, forza, autorità in una persona (soprattutto con riguardo al valore artistico o alle facoltà creative), in un popolo, in un’istituzione, in una civiltà. Pensiamo, ad esempio, alla decadenza dell’impero romano. Nell’arte il decadentismo, nato in Francia e diffusosi nel resto d’Europa, è un movimento artistico e letterario che tra fine ‘800 e inizio ‘900 si contrappone alla razionalità del positivismo scientifico e del naturalismo. Il termine deriva dall’aggettivo francese décadent, usato dal poeta Paul Verlaine nella lirica Langueur, pubblicata sulla rivista francese Le Chat Noir, per definire il proprio stato d’animo nei confronti della società contemporanea.

Viviamo in un’epoca di decadenza? A cosa assomiglierà il domani? Cosa succederà all’avidità, alla sete di distrazione e di consumo illimitato? Nella prima parte di questo documentario di ARTE, Desiderio e declino, una circumnavigazione del concetto di decadenza attraverso diversi punti di vista, da quello del filosofo francese Michaël Foessel a quello della cabarettista austriaca Lisa Eckhart.

Egon Schiele, Autoritratto, 1921 (dettaglio)

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