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Il magico draghetto da passeggio di Carlo Mollino e un Piero Manzoni economista, due nuovi libri firmati De Piante

Cover Carlo Mollino Cover Carlo Mollino
Cover Carlo Mollino
Cover Carlo Mollino
Carlo Mollino e Piero Manzoni. Due figure eclettiche e geniali per i due nuovi volumi di De Piante Editore (qua il nostro approfondimento sulla casa editoriale). Due libri d’artista, due pubblicazioni preziose, d’autore: un manualetto di uso e manutenzione per un drago in carta da passeggio realizzato da Carlo Mollino, e un breve scritto di economia del giovane Piero Manzoni. Un assaggio di entrambi attraverso il racconto degli editori, Cristina De Piante, Luigi Mascheroni, Angelo Crespi.

Chi era Carlo Mollino, che città era l’esoterica borghese Torino popolata di signorine eleganti come una penna stilografica e professionisti in panni scuri a cui era fatto dono il draghetto di carta (per il capodanno 64)?

Carlo Mollino (1905-1973) era un personaggio estroso, geniale, misterioso. Architetto e designer torinese, oggi oggetto di studio e di venerazione – pochissimi giorni fa un tavolo progettato da lui è stato battuto all’asta a New York per 6,2 milioni di dollari, un vero record per un pezzo di design italiano- ci ha lasciato grandi progetti, edifici, idee. E’ famoso anche per le sue polaroid erotiche: fotografie che scattava ad amiche e modelle, messe in posa nelle sue case di Torino, e che sono state scoperte dopo la sua morte, e oggi sono oggetto di culto e di collezione.

Tra le sue “follie” c’è anche un draghetto di carta, che realizzò (in pochi esemplari) con le sue mani, con “piedini” di metallo che lo facevano camminare, e un filo per tenerlo al guinzaglio, che poi regalava alle amiche. E ogni volta ad accompagnare il “drago da passeggio” c’era un breve testo, una busta, in cui Mollino spiegava la funzione del drago, la sua filosofia del tempo libero, l’arte del passeggio… poche pagine, che noi di De Piante abbiamo pubblicato in un libretto con la riproduzione di due foto che ritraggono due sue amiche-modelle che tengono al guinzaglio il drago…

Piero Manzoni, Aldo Spinelli
Piero Manzoni, Aldo Spinelli

Piero Manzoni intellettuale geniale, atipico e controcorrente. Economia, politica, filosofia… che artista, autore, vien fuori dall’inedito “L’economia del Carnefice”?

“L’economia del carnefice” è un testo politico-filosofico (mai pubblicato prima in volume) scritto quando Piero Manzoni (1933-63), giovanissimo, a Milano frequentava il liceo presso l’Istituto Leone XIII, la scuola della Compagnia di Gesù. Lì era impegnato nel volontariato e si entusiasma per la politica, intesa però come momento di riflessione culturale e filosofica. Sulla rivista “Gioventù Sociale” scrisse questa breve ma profonda analisi politico-economica sull’essenza totalitaristica del Socialismo e sugli errori dell’economia pianificata, a favore dell’economia liberale. L’impegno politico sui generis di Piero ha la durata di un lampo, e in seguito, senza mai identificarsi in uno schieramento, da artista evocherà la liberazione dell’Arte in nome di una rinnovata “etica di vita collettiva”.

Piero Manzoni, Aldo Spinelli
Cover Manzoni

Per entrambe le pubblicazioni: la ricerca e la curatela degli scritti. Dall’individuazione dell’inedito alla pubblicazione ritagliata su misura per ogni autore, come la sovraccoperta ricamata da Spinelli ispirandosi alle Uova Scultura (e “timbrate” una ad una) o il corredo fotografico “originale” allegato in Mollino…

Come editori cerchiamo di realizzare un prodotto ricercato ed esclusivo, aggiungendo al valore letterario del testo un valore materiale all’oggetto libro. Luigi Mascheroni in particolare segue la parte letteraria, scegliendo i testi, che sono sempre inediti o rari del ‘900 italiano; Angelo Crespi invece cura il rapporto con gli artisti contemporanei. Una volta individuato l’artista che meglio si “sposa” con il testo e l’autore – un artista ogni volta ovviamente diverso – gli chiediamo di realizzare un’opera che poi utilizziamo per la sovraccoperta del libro, che viene tirato sempre e solo in 200 o 300 copie numerate. Nel caso di Mollino abbiamo aggiunto la riproduzione di due rare fotografie (due modelle col drago fotografate da Mollino stesso), mentre nel caso del libro di Manzoni l’artista Aldo Spinelli ha realizzato 200 sovraccoperte una diversa dall’altra, perché ha impresso l’impronta della sua mano, con un inchiostro speciale, impugnando a una a una – sotto il nome dell’autore e il titolo del libro – le 200 copertine bianche, in carta Amatruda.

Fondazione Mollino
Fondazione Mollino

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