Il mese di novembre da Il Ponte a Milano è molto denso di appuntamenti. Saranno protagonisti cinque dipartimenti: Filatelia e Numistamatica, Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo, Orologi, Fashion Vintage e Gioielli
E’ possibile visitare l’esposizione dell’asta di Ottocento tramite un virtual tour che ci conduce attraverso le sale di Palazzo Crivelli allestite con le opere in vendita. Le aste invece, distribuite tra il 10 e il 19 novembre, saranno a porte chiuse. Le offerte si potranno fare tramite telefono, scritte, od online tramite la piattaforma Il Ponte Live.
Si parte poi il 10 novembre con l’asta di Filatelia, ormai un appuntamento consolidato per i collezionisti del francobollo
Il dipartimento per questa seconda asta dell’anno ha selezionato lotti di respiro internazionale tra singoli esemplari e raccolte complete. All’incanto due collezioni che raccontano momenti distinti delle imprese espansionistiche italiane nei primi cinquant’anni del Novecento. In ordine cronologico si parte con la celebrazione dell’insediamento italiano nei territori che sarebbero appartenuti al breve sogno fascista della “Grande Somalia”: il “Pittorica” 20 lire verde D.14, definito più comunemente “Somalia 1927” (lotto 42 – Stima: € 4.000 – 5.000), per arrivare all’invasione dei Balcani e del Regno di Jugoslavia nelle province di Lubiana, Dalmazia (isole comprese), Montenegro, Kosovo e parte della Croazia, evento immortalato dal francobollo soprastampato “Zona Occupata Fiumano Kupa“del 1941 (lotto 30 – Stima: € 800 – 1000).
Sempre tra le proposte in catalogo spicca una cartolina con la serie completa di 6 francobolli “Zeppelin” (lotto 77 – Stima: € 1.000 – 1.500), preziosi in quanto anch’essi probabili “passeggeri” del volo circolare su Roma. Considerato vero e proprio miracolo dell’ingegneria tedesca, nonché il più grande oggetto volante mai costruito, lo Zeppelin LZ 129 Hindenburg è passato alla storia per il disastro che ne vide la distruzione a causa di un incendio il 6 maggio 1937, mentre cercava di attraccare al pilone di ormeggio della Stazione Aeronavale di Lakehurst nel New Jersey.
Questi esemplari, insieme a molti altri, conferiscono all’asta una connotazione “esplorativa”, una spedizione alla scoperta di tracce storiche spesso rimaste ai margini, con simboli e dettagli curati nei minimi particolari e dalla forte carica allegorica.
Il giorno seguente sarà la volta dei dipinti e delle sculture del XIX e XX secolo.
Settore storico della casa d’aste e consolidato punto di riferimento per gli appassionati, il Dipartimento offre anche in questa sessione autunnale di mercoledì 11 una ricca proposta di opere in sintonia con le tendenze internazionali. Il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento continua a suscitare grande fascino sul pubblico dei collezionisti.
Presenti all’appello tanti nomi di rilievo, come i due dipinti ad olio di Federico Zandomeneghi, e un’accurata selezione per qualità e rarità delle opere. Le maggiori tendenze artistiche sviluppatesi tra Otto e Novecento sono rappresentate con dipinti e sculture di sicuro interesse per un mercato in mutamento e ricambio generazionale”. Matteo Gardonio, Capo Dipartimento
Dall’Acquaiolo di Vincenzo Caprile a un ritratto di Beppe Ciardi, da un inedito per l’Italia (fatta eccezione la Pinacoteca di Brera) di Théo Van Rysselberghe, a una parte della Collezione Ingegnoli, tra le più prestigiose in Italia, dove spiccano Filippo Palizzi, Luigi Conconi, Niccolò Cannicci, Bartolomeo Bezzi e un magnifico tondo – che decorava il soffitto del palazzo – raffigurante la fatale Giunone con il pavone di Rodolfo Morgari.
Tra le firme più ricercate, il cui valore è accresciuto dalla notevole qualità pittorica, Giuseppe Amisani, Umberto Moggioli, Carlo Felice Biscarra, Alfredo Prosa, Angelo Dall’Oca Bianca o Alfredo Protti, per arrivare alle tendenze più a ridosso delle avanguardie come Ugo Celada da Virgilio, Adriano Spilimbergo o Filiberto Minozzi.
Si segnalano, tra i bronzi d’arte, Antonio Pandiani ed Ernesto Bazzaro; il primo con un Menestrello a figura intera, il secondo con il Ritratto della signora Olivetti che riporta il divertente ( e sempre saggio ) motto “Non t’arrabbiare, la vita è breve“.
Gli Orologi da polso e da tasca tornano nell’asta del 12 novembre con una selezione dai gusti ricercati
Eleganti e funzionali, sportivi o classici, sono miracoli di ingegneria il cui aspetto meccanico è sempre andato di pari passo con ill design.
Gli orologi da polso sono ormai una delle principali forme di investimento. Obiettivo del dipartimento è proporre una selezione che possa essere apprezzata sia dal pubblico di appassionati che di esperti. Luca Manzoli, Capo Dipartimento Orologi da polso e da tasca
In asta intramontabili icone di stile: un Rolex Submariner in acciaio del 1982 (stima 8-10 mila) e il Patek Philippe Nautilus in oro e acciaio, disegnato da Gerald Genta nel 1976, le cui linee, come suggerito dal nome, sono un omaggio all’oblò del sottomarino, appunto il Nautilus, del romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne (stima 8-15 mila). La mano inconfondibile di Genta è presente anche nel Audemars Piguet Royal Oak, anni ottanta, con lunetta ottagonale e quadrante a «tapisserie» (stima 12-18 mila).
Per gli amanti della grande tradizione che tuttavia ha rivoluzionato la storia del design dei cronografi, ecco il Rolex 2508 Chrono, anni ‘30 che, con i due contatori e la cassa in tre corpi con fondello a pressione, ha segnato un passaggio importante rispetto ai modelli derivati dagli orologi da tasca, caratterizzati invece dalla cassa con fondello a cerniera. Sinonimo di preziosità il bellissimo Patek Philippe da uomo con calendario perpetuo, movimento a carica automatica calibro 240/114, 27 rubini costruito con 275 componenti, 8 ponti e un dispositivo di assorbimento degli urti; e il Frank Muller, sempre da uomo, con quadrante guilloché e calendario perpetuo, edizione speciale prodotto in soli 100 pezzi.
Infine, a completare la vendita un’ampia scelta delle marche più note dell’orologeria internazionale, tra cui: Jaeger-LeCoultre, Cartier, Piaget, Omega, Bulgari, IWC, Longines, Zenith.
Sempre il 12 novembre sarà esitato il catalogo di Fashion Vintage con pezzi iconici e dal fascino intramontabile
Per gli appassionati della moda d’epoca, si presenta l’occasione di riscoprire gli outfit del passato diventati emblema di stile riconosciuto e riconoscibile.
Protagoniste maison storiche come Gucci e Hermès, le cui creazioni si distinguono da sempre per l’attenzione al dettaglio, la scelta dei materiali, l’originalità delle forme e la ricerca dietro ogni capo o accessorio. Il ventaglio di proposte in catalogo è stato studiato per incontrare il gusto e le preferenze sia degli esperti della storia della moda, che del nascente pubblico di appassionati.
Per coloro che sono alla ricerca del pezzo unico e raro, due esemplari di borse Birkin: una da viaggio in pelle fjord bianca (lotto 1768 – stima € 10.000 – 12.000) e l’altra a figurare “un classico” in pelle ardennes rouge duchesse del 1993 (lotto 1759 – stima € 5.000 – 7.000). Entrambe perfetta sintesi di eleganza, raffinatezza e praticità.
Tipico “pezzo da collezione” è invece la borsetta Gucci anni ‘50 in bambù intrecciato, con coperchio e maniglia in cinghiale (lotto 1775 – stima € 200 – 300), caratterizzata da una grande fascia in gros in cui si alternano il verde e l’arancione, storico abbinamento di colori che rappresenta la firma della Casa, prima dell’arrivo del rosso.
Per gli amanti dei famosi carré Hermès, l’asta è l’occasione di trovarsi davanti a un’ampia raccolta di foulard che, tra eclettiche fantasie e vivaci colori, costituisce un’interessante testimonianza dell’evoluzione artistica che da sempre contraddistingue questo marchio . Da ammirare e da indossare i quasi cinquanta pezzi, tra cui risalta un esemplare in seta “Chateaux Normands” con disegno di Hugo Grygkar del 1950 (lotto 1761 – stima € 180 – 200).
Le eleganti sfumature di smeraldi, rubini, zaffiri, perle naturali e diamanti animeranno l’asta di Gioielli della settimana successiva. Il catalogo sarà disperso in due giornate, il 18, 19 e 20 novembre
Quella che vogliamo presentare al pubblico è un’asta dal fascino irresistibile! Nonostante il periodo complesso, la domanda di beni di lusso è in costante ascesa. Inoltre mancando le fiere internazionali, penso che le aste rivestano un ruolo ancora più determinante e di interesse. Luca Ghirondi, Capo Dipartimento Gioielli
Alla luce di queste considerazioni il dipartimento ha strutturato un’asta di piccoli tesori, in attesa solo di essere re-indossati e reinterpretati
E’ sempre emozionante quando ti trovi di fronte a scrigni custoditi gelosamente, silenti e riposti per lunghi anni in un caveau. Sono certo che tale emozione verrà trasmessa anche ai numerosi dealer internazionali e collezionisti amanti del gioiello” Prosegue Ghirondi
Tramite la sempre accurata selezione degli esperti di dipartimento, saranno presentati al pubblico splendidi gioielli antichi dalla mirabile manifattura e intramontabile bellezza, come quelli adornati da importanti perle naturali d’acqua salata, di cui un esempio eccezionale è la collana con grande broche/pendente di fine XIX secolo.
I diamanti, dalle diverse forme e carature, saranno ancora indiscussi protagonisti delle tornate. Tra questi un incantevole diamante “camaleonte” di ct. 4.80 incastonato al centro di una broche a forma di fiore firmata Buccellati che, come indica il nome, ha la rara proprietà di cambiare colore a seconda dell’ambientazione e della luce
Presenti con particolari ed iconici gioielli, vi saranno le maison Black Starr & Frost, Tiffany & CO, Cartier, Van Cleef & Arpels, Bulgari, Buccellati, David Webb, Cusi, Chiaravalli e Sabbadini.
Il Ponte casa d’aste
Via Pontaccio 12, Milano