La graffiante matita di Ro Marcenaro ha spaziato in campi diversissimi fra di loro, francobolli compresi. Fumettista, illustratore, scrittore e regista, è stato il “padre” di numerosi personaggi che hanno fatto la storia dei cartoni animati. E’ morto all’età di 83 anni
Tra la fine degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, l’artista nato nel 1937 a Genova, collaborò attivamente e con interessanti e apprezzati risultati con la Repubblica di San Marino diventando un po’ “l’uovo di Colombo della filatelia del Titano”. Realizzando francobolli che veniva immediatamente voglia di applicarli su lettera e cartolina da spedire ad amici o parenti.
Straordinario, tra le sue produzioni, il “Villagio dell’Europa” del 1993, dodici “interpretazioni” dei Paesi all’epoca dell’Europa comunitaria. “Per me – dichiarò all’epoca l’artista – fare un disegno come quello denominato Villaggio d’Europa- rientra nella norma. Quello che forse è un po’ meno normale, una definizione beninteso che va letta tra virgolette e che spero Marino Zanotti (all’epoca direttore generale dell’Azienda filatelica e numismatica di San Marino,n.d.a.) mi consentirà di dire, è che vi sia un burocrate, cioè un uomo di apparato, un uomo istituzionale, che accetta che su dei documenti ufficiali quali sono i francobolli si riproducano cose del genere. Il bravo è il direttore dell’Azienda filatelica, Marino Zanotti, non io”.
Disegni, quelli di Marcenaro trasformati in francobollo, leggibilissimi. “Anche quando illustro francobolli – disse – non mi discosto dal mio normale modo di lavorare. Semplicemente applico le tecniche consuete al francobollo, tenendo conto s’intende delle problematiche specifiche della carta valore postale. Una di queste è rappresentata dal francobollo è piccolissimo e che alla fine bisogna tener conto di mille cose. Francamente sono rimasto stupefatto – proseguì- di come, pur riducendo così tanto l’immagine, alla fine si riesca a vedere sempre tutto. Questa esperienza mi ha aiutato ad imparare a conoscere la qualità della stampa del francobollo”.
Per una decina d’anni i francobolli, ammise Marcenaro, “segnò la mia vita professionale. Ogni anno uno. O meglio, una serie; per il bicentenario della Rivoluzione francese, per il cinquantenario della scoperta dell’America, per celebrare l’Europa Unita, per il bimillenario di Orazio”. Francobolli che continuano a rendere interessanti le collezioni degli appassionati.