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Un insolito Tiepolo in asta da Lempertz. Stima 400–450 mila euro

A Colonia Lempertz, in occasione del suo 175° anniversario, batte ben sette sessioni di vendita tra il 12 e il 14 novembre che spaziano dai mobili alle porcellane, fino ai dipinti. Emerge un Tiepolo da 400–450 mila


Iniziamo segnalando il catalogo di dipinti, disegni e sculture dal XV al XIX secolo, in calendario per sabato 14 novembre. Un appuntamento ricco di pezzi pregiati e opere che presentano un diretto legame con l’Italia provenienti da collezioni private ed europee

Su tutti si segnala “Morte di un monaco cappuccino” (400–450 mila), una piccola tela settecentesca eseguita negli anni Cinquanta da Giambattista Tiepolo che raffigura una scena della vita ecclesiastica dell’epoca. La tela, commissionata da Francesco Algarotti -personalità di spicco dell’Illuminismo settecentesco- raffigura un soggetto insolito per Tiepolo.

Tiepolo compose l’opera con l’immediatezza e la libertà di un bozzetto. La pennellata è particolarmente ricca e il pittore riesce a creare vividi effetti di luce nonché una consistente rappresentazione dei dettagli di nature morte e costumi.

Giovanni Battista Tiepolo Interior Scene with Capuchin Monks at the Deathbed of a Brother Oil on canvas (relined). 56 x 42 cm. Estimate: 400.000 € – 450.000 €

La provenienza del dipinto è stata documentata sin dalla sua origine. Già nel 1776, la tela era citata nell’inventario di Bonomo Corniani Algarotti, fratello ed erede del conte Francesco Algarotti, che commissionò l’opera circa 20 anni prima.

Algarotti era figlio di un ricco mercante, ha studiato Scienze Naturali a Roma e Bologna; nel 1722 si trasferisce a Parigi, dove si avvicina a Voltaire. Appassionato viaggiatore, Algarotti nel 1754 si trasferisce a Venezia, dove era stato già registrato nel 1743 nell’atto di acquistare opere per le collezioni di Augusto di Sassonia a Dresda.

Già nel 1743 Algarotti aveva una stretta frequentazione di Tiepolo. Nella scheda critica gli esperti di Lempertz ricordano come i riferimenti ad Alessandro Magnasco siano evidenti a prima vista, e per questo lavoro Giambattista si ispirò certamente al lavoro del grande pittore genovese, molto apprezzato da Francesco Algarotti. Si prosegue nella scheda: “E’ stato lo stesso storico dell’arte a chiedere a Tiepolo di lavorare in questo modo particolare? Perché? Algarotti forse possedeva o semplicemente ammirava i dipinti di Magnasco di soggetto e dimensioni simili (come Pentimento e Confessione dei frati cappuccini ora al Museo d’arte di Philadelphia)”.

E’ inusuale per un acclamato pittore veneziano guardare a un artista piuttosto diverso nello stile e nella poetica, e sebbene sia piuttosto improbabile immaginare Tiepolo come un copista, si racconta che Algarotti gli abbia commissionato due opere dopo Paolo Veronese.

Negli anni, sono state avanzate diverse ipotesi rispetto alla data dell’opera (Morassi, Martini, Gemin e Pedrocco hanno proposto un arco temporale compreso tra il 1733 e il 1740). Ma, se Tiepolo stava imitando Magnasco, probabilmente significa che Algarotti commissionò i lavori dopo la morte di quest’ultimo (1749) e molto probabilmente dopo il 1753, quando Tiepolo tornò da Wurzburg, dove ha lavorato tra il 1750 e il 1753.

E’ anche possibile definire un termine ante quem: Jean- Honoré Fragonard ha disegnato una copia del dipinto, come ha sottolineato Pierre Rosenberg nel 2001. Rosenberg afferma che Fragonard studiò le opere di Tiepolo durante il suo viaggio veneziano nel 1761 (P. Rosenberg, 2001, vol. II, pp. 469-470, tav. XLIV).

Tra le altre opere da segnalare in catalogo, spicca per il Cinquecento “Alessandro de’ Medici Duca di Firenze” (stima € 40.000-50.000), ritratto realizzato tra il 1550 e 1560 da Carlo Portelli. L’opera, attribuita fino a tempi recenti a Giorgio Vasari, è in realtà una versione successiva del celebre dipinto conservato alle Gallerie degli Uffizi di Firenze.

Di fine Cinquecento e realizzata da un artista del Nord Attivo in Italia è l’“Allegoria dell’Abbondanza” (stima € 18.000-20.000) proveniente da una raffinata collezione privata toscana e simbolo dell’incontro tra la tradizione pittorica italiana e nordeuropea. La sofisticata scena allegorica, si dispiega in una grande tela che raffigura un paesaggio elaborato e voluttuoso. La personificazione dell’Abbondanza, una giovane donna giunonica con il suo attributo della cornucopia, è assistita da quattro putti che simboleggiano i quattro elementi: Terra, Acqua, Aria e Fuoco.

Inoltre sarà presente un dipinto proveniente da una collezione privata realizzato da Jacopo (da Empoli) Chimenti (1551 – 1640) che ha come soggetto “Adamo ed Eva con Caino e Abele” (stima € 70.000-90.000).

Jacopo (da Empoli) Chimenti Adam and Eve with Cain and Abel Oil on panel. 98.1 x 75.6 cm. Estimate: 70.000 € – 90.000 €

Tra i dipinti del Seicento si segnala l’opera di Pietro Francesco Gianoli “David con la testa di Golia” (stima € 30.000 – 40.000) realizzata tra il 1660-1670 circa. Come notato dallo studioso Marco Tanzi, il quadro è un omaggio al famoso David con la Testa di Golia di Tanzio da Varallo, da cui si differenza per alcune diversità nella composizione e una maggiore drammaticità del soggetto. Per lo still-life in asta un capolavoro di pittura fiamminga realizzato da Abraham Brueghel “Natura morta con fiori e frutta” (stima € 100.000 – 120.000).

Abraham Brueghel Still Life with Fruit and Flowers Oil on canvas (relined). 51 x 64 cm. Signed lower left: A Brueghel. Estimate: 100.000 € – 120.000

Andando a ritroso, nelle giornate del 12 e 13 saranno protagonisti i gioielli e le arti decorative (il 12) e la collezione porcellane Meissen e un insieme di mobili Roentgen (il 13 novembre)

Il catalogo “La collezione Renate e Tono Dreßen – Porcellana Imperiale Meissen Parte I” propone una raccolta frutto del lavoro quarantennale di Tono Dreßen (1931-2019), personalità affermata a Münster nel settore immobiliare. E’ stata esposta al Lackmuseum di Münster e resa nota al grande pubblico nel 2018, attraverso la pubblicazione di un editore d’arte tedesca dal titolo “Blütenlese”.

La passione di Tono Dreßen per la porcellana è iniziata negli anni ’70 con una predilezione per le stoviglie. In questa prima asta di oggetti appartenenti alla collezione saranno messi in vendita 140 lotti tra cui eccezionali porcellane araldiche e piatti di servizio che comprendono 40 pezzi singoli provenienti dai servizi consegnati alle corti europee e le splendide decorazioni della più antica bottega di Hoeroldt.

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An early Meissen porcelain tea pot and cover by Johann Gregorius Hoeroldt

Il più importante di tutti i servizi, lo “Swan Service”, è stato progettato dal direttore dell’azienda e dal primo ministro sassone Heinrich Graf Brühl. Dreßen era l’unico ad essere in concorrenza con Said Marouf e i fratelli Hoffmeister, e per molti anni ha contribuito a stabilire l’andamento dei prezzi di queste porcellane.

Arriva ora sul mercato una delle collezioni più importanti acquisite con passione, una collezione che testimonia in egual misura grande gusto e conoscenza e la capacità di catapultarci nell’epoca in cui l’Europa era voleva possedere il primo prodotto artistico tedesco: la porcellana di Meissen. Una manifattura che ha rifornito tutte le corti nobiliari.

Sempre il 13 novembre, in occasione del proprio 175° anniversario della maison, Lempertz  presenta la più importante asta di mobili Roentgen in Germania dal dopoguerra.

I mobili Roentgen di Neuwied sono sinonimo di qualità internazionale da oltre 250 anni. La raccolta comprende 15 mobili eccezionali realizzati dai più importanti ebanisti del XVIII secolo.
Pezzo forte dell’asta: l’armadio per scrittura dei primi anni di Abraham Roentgen, la cui parte anteriore è ricoperta da uno splendido intarsio floreale. (stima € 300.000 – 400.000). David, figlio di Abraham Roentgen, nel suo lavoro si è allontanato completamente dal canone formale del tardo barocco. I mobili realizzati sono caratterizzati da una semplicità classica e presentano una superficie unica nel suo genere, raffinata, con intarsi colorati ed eleganti bronzi dorati.

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A highly important writing desk by Abraham Roentgen

Un comò eccezionale proveniente dalla sua collezione privata e venduto dagli eredi solo nel 1942, rappresenta un fulgido esempio del suo stile elegante e senza tempo, caratterizzato da dettagli impressionanti eseguiti alla perfezione (stima € 200.000 – 250.000). All’asta anche la famosa e ampiamente riprodotta scrivania ovale ornata dal raro monogramma “DR” dirmata da David (stima € 150.000 – 200.000). La splendida decorazione di richiamo cinese che orna una scrivania cilindrica offre uno spaccato notevole della produzione del suo laboratorio parigino (stima € 180.000 – 200.000).

Il laboratorio di Neuwied, gestito da Abraham a partire dal 1750 assieme al figlio David che ne rilevò la gestione nel 1772, era all’epoca il più famoso in Europa. Dal 1750 fino a inizio Ottocento gli ebanisti realizzavano i mobili tecnicamente più avanzati, eleganti e belli della Germania. Illustri clienti, come Federico II di Prussia, Maria Antonietta regina di Francia e la Zarina Caterina La Grande e altri membri dell’alta nobiltà europea, apprezzavano l’unicità della produzione Roentgen.

Abraham Roentgen ha tratto la sua ispirazione dai manufatti visti nei suoi primi viaggi a Londra e nei Paesi Bassi da cui ha raccolto idee per le sue creazioni. Tra queste si annoverano 5 preziose scatole, proposte in asta, utili a conservare il tè, ma anche oggetti di valore. Anche questi manufatti più antichi e di piccola dimensione testimoniano l’unicità e il profilo sorprendente della sua bottega.

CALENDARIO

Jewellery and Gold Boxes
12. November 2020, 14:00

Modern Decorative Arts
12. November 2020, 19:00

Renate and Tono Dreßen Collection: Meissen porcelain
13. November 2020, 09:30

Decorative Arts
13. November 2020, 11:30

Fit for a King – Abraham & David Roentgen
Friday 13. November 2020, 17:00

Old Masters
14. November 2020, 11:00

19th Century
14. November 2020, 14:00

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