Print Friendly and PDF

La passione di Vincent van Gogh per la letteratura

Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello di feltro grigio, 1887, olio su tela, cm 44,5 x 37.2. Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation), Amsterdam
Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello di feltro grigio (PARTICOLARE), 1887, olio su tela, cm 44,5 x 37.2. Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation), Amsterdam

Mariella Guzzoni, ricercatrice e curatrice indipendente, ha pubblicato per Johan & Levi Editore il saggio I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato. Il volume indaga lo stretto rapporto intercorso tra il pittore olandese e il mondo della letteratura.

Non facciamo fatica a immaginare Vincent van Gogh, solo nella sua stanza, dopo una giornata trascorsa a dipingere. La pittura è la sua grande compagna, ma non può essere l’unica. Serve ispirazione, serve staccare. Sappiamo che non aveva molti amici, spesso le sue relazioni non erano che un fugace sollievo all’individualità a cui era costretto. Per questo appare inevitabile che trovasse nei libri quel serbatoio di vita, immaginata e raccontata, che avrebbe poi lasciato confluire sulla tela. O che, più semplicemente, l’avrebbe da lì in poi accompagnato. Anche se la maggior parte di queste letture non rimangono che nella sua testa: l’autentica biblioteca di van Gogh. 37 indirizzi in 37 anni, una vita errante e povera di risorse economiche, una combinazione che non gli ha permesso di accumulare molti volumi. Sono infatti solo due i libri conservati al Van Gogh Museum di Amsterdam che furono sicuramente suoi perché portano le sue tracce, Vincent, inscritto sul frontespizio.

Ma l’importante non è possedere un libro, ma leggerlo e farlo proprio. Tra le pagine che più lo catturarono ci sono quelle di Dickens, Zola, dei fratelli Goncourt, di Maupassant, di Shakespeare, di Loti e di critici d’arte come Charles Blanc o Sensier, che legge e rilegge con furore e commozione e di cui medita ogni riga, fino a intessere un dialogo interiore costante con gli autori.

Vincent Van Gogh, La lettrice di romanzi (1888)
Vincent Van Gogh, La lettrice di romanzi (1888)

La componente letteraria è stata così importante che alcuni studi cercano di stabilire in che modo questa si inserisca in quella pittorica. Per esempio, nelle sue letture si riscontrano gli stessi temi che ritroviamo poi nei quadri: lo sguardo verso i poveri, i diseredati, le ingiustizie; la semplicità, l’umiltà, il duro lavoro, la terra, la natura; l’indagine dell’animo umano, la verità delle cose. Alcuni studi, effettuati sulle sue lettere, hanno riscontrato più di mille citazioni letterarie proveniente da circa 200 opere di 150 diversi autori. Ma l’aspetto più romantico riguarda l’attitudine alla letteratura, che in van Gogh è rimasta sempre disincantata, da lettore appassionato.

Da tutto questo si è lasciata sedurre Mariella Guzzoni, ricercatrice e curatrice indipendente, che ha dedicato molte sue ricerche al tema e ora le condensa nel saggio I libri di Vincent. Van Gogh e gli scrittori che lo hanno ispirato. Tradotto in cinque lingue e riccamente illustrato, questo saggio spazia dai grandi capolavori alle opere minori di Van Gogh e mostra come i libri, l’uomo e l’opera siano intrecciati in modo indissolubile. Da Natura morta con Bibbia a Lettrice di romanzi, sono tante le opere che il genio olandese ha dedicato al tema dei libri e della lettura, senza considerare la miriade di invisibili suggestioni che il pittore ha tratto dalle sue travolgenti passioni letterarie.

Vincent Van Gogh, Natura morta con libri e una rosa (1889)
Vincent Van Gogh, Natura morta con libri e una rosa (1889)

Commenta con Facebook