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Visioni di astrattismo: l’anteprima virtuale della mostra su Luigi Veronesi

Luigi Veronesi, Composizione, 1938 Oil and photogram on canvas 11 4/5 × 15 7/10 in 30 × 40 cm Luigi Veronesi, Composizione, 1938 Oil and photogram on canvas 11 4/5 × 15 7/10 in 30 × 40 cm
Luigi Veronesi, Composizione, 1938 Oil and photogram on canvas 11 4/5 × 15 7/10 in 30 × 40 cm
Luigi Veronesi, Composizione, 1938, Oil and photogram on canvas, 11 4/5 × 15 7/10 in 30 × 40 cm

In attesa dell’esposizione ufficiale ad Art Cologne (aprile 2021), 10 A.M. ART presenta in anteprima su Artsy dal 18 al 29 novembre la mostra dedicata a Luigi Veronesi.

Un’inesausta ricerca della forma. Possiamo sintetizzare così l’attività artistica di Luigi Veronesi, che nel corso della sua carriera ha esplorato diversi materiali e media per restituire visivamente la sua idea della realtà. Questo impegno l’ha reso una delle figure più importanti dell’arte astratta italiana e internazionale del XX secolo. Un artista mutevole ma coerente nell’attenzione alla componente meno afferrabile del visibile, tanto che a distanza di anni non si è esaurito l’interesse espositivo nei suoi confronti.

Lo testimonia il solo show che ha organizzato la galleria 10 A.M. ART di Milano. Pensato per Art Cologne – programmata per aprile 2021 – la mostra verrà presentata in forma virtuale dal 18 al 29 novembre su Artsy. Un’anteprima utile ad approcciare la multiforme produzione di Veronesi, composta da dipinti, scenografie, film, acqueforti, grafiche, fotografie e arti applicate. La mostra indagherà la sua arte nelle sue diverse sfumature, attraverso una selezione dei lavori più rappresentativi degli anni ’30, ’40 e ’50.

Negli anni ’30 il lavoro di Luigi Veronesi si può ricondurre a un Costruttivismo integrale e pragmatico, sviluppato dopo la scoperta di László Moholy-Nagy e Josef Albers (esponenti del Bauhaus), di Max Bill (punto di riferimento per l’arte concreta svizzera), del gruppo olandese “De Stijl” e del gruppo parigino “Abstraction-Création”, a cui aderì nel 1934.

Luigi Veronesi, Composizione Z5, 1975, oil on canvas, 60x50 cm
Luigi Veronesi, Composizione Z5, 1975, oil on canvas, 60×50 cm

Giunto a una personale astrazione geometrico-costruttivista – basata sul concetto musicale di “variazione” – Veronesi iniziò a interessarsi anche al cinema nel tentativo di indagare al meglio un dinamismo ritmico e armonico. Tra il 1940 e il 1942 realizzò – a mano, colorando le pellicole – sei film “astratti”, attraverso i quali espresse la sua idea di “pittura in movimento”. Grazie alla concezione della Fondazione Cineteca Italiana di Milano, nel contesto della mostra verranno proiettati alcuni di questi rari film.

Un altro aspetto particolare del lavoro di Veronesi è quello relativo all’attività di scenografo, di cui si occupò nel 1933 realizzando i disegni per Le rossignol di Igor Stravinsky. La mostra presenta dunque alcune delle marionette originali per Histroire du soldat, spettacolo ideato nel 1939 insieme a Luigi Rognoni. Presenti anche alcuni esempi delle “visualizzazioni cromatiche della musica” realizzate da Veronesi dal 1970 in poi.

L’esposizione si delinea quindi come una panoramica che intende evidenziare la spiccata ricettività e gli interessi eterogenei di un artista italiano ed europeo, in grado sempre di coniugare la precisione geometrica a un sobrio lirismo e a un ritmo formale e cromatico molto calcolato.

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