Print Friendly and PDF

Tutto il potenziale creativo del cartone: le misteriose foreste di Eva Jospin

Un materiale povero, che nel nostro immaginario è associato alla mera funzione di contenitore. Alcuni artisti, a partire da Pablo Picasso, ne hanno invece intravisto il potenziale creativo. Nel video di Arte in italiano, la storia di Eva Jospin, che ha fatto del cartone il protagonista indiscusso della propria ricerca artistica.

Tra i materiali nobili utilizzati tradizionalmente nelle scultura figurano il marmo, il bronzo, e ancora, l’avorio. Di certo non il cartone, materiale povero da sempre sfruttato come semplice contenitore. Ma dalle avanguardie in poi, diversi artisti contemporanei ne hanno fatto il proprio materiale prediletto. Il primo a vedervi del potenziale creativo è nientemeno che Pablo Picasso, che nel 1912 vi realizza la sua “chitarra cubista”.

Eva Jospin (Parigi, 1975) ne lo ha invece reso protagonista indiscusso delle proprie opere. Ossessionata dalla natura, da quasi vent’anni l’artista crea sculture e installazioni che esplorano il tema della foresta e del paesaggio. Lavorando il cartone alla maniera di un’orafa, ne sfrutta ogni proprietà e crea, in un lungo processo di ritaglio e assemblaggio, un gioco di volumi capace di creare foreste dense e misteriose. Queste ultime, luoghi mentali più che figurativi, riflettono le preoccupazioni umane: l’idea di perdersi e di ritrovarsi. Nel 2016 la sua opera Paysage è stata esposta per alcuni mesi nel cuore della cour carrée del Louvre.

Eva Jospin, Forêt Palatine

Commenta con Facebook