È il 1986 quando un gruppo di amici di Borgo Valsugana, in provincia di Trento, si ritrova con l’idea di coniugare arte e natura in un unico progetto che possa valorizzare il territorio. Nasce così Artesella che negli anni si diffonde su un’area di circa 5 km percorribile a piedi, da Villa Strobele a Malga Costa, sul versante meridionale del monte Armentera in Val di Sella, attraverso un percorso chiamato Artenatura, divenuto uno spazio espositivo a cielo aperto. Fin dai primi anni l’associazione si mette in contatto con numerosi artisti italiani e stranieri che desiderano dare il proprio contributo al progetto lavorando con l’eterogeneità della natura. Ancora oggi il museo attira molti visitatori, amanti dell’arte e delle passeggiate all’aria aperta.
Artesella nasce come un progetto volutamente ecosostenibile che mira a rendere la natura protagonista dell’opera d’arte. Gli artisti devono solo saperne trarre vantaggio. Perlopiù dai soli elementi naturali come legno, alberi e pietre nascono opere uniche che si innestano nel paesaggio che fa da sfondo al museo. Fin dall’apertura vi hanno contribuito artisti del calibro di Cédric Le Borgne, Henrique Oliveira, Alison Stigora e Edoardo Tresoldi che dimostrano al pubblico come la natura possa essere osservata da punti di vista diversi, diventando un’opera d’arte in grado di comunicare.
Con la Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri del 2001 e il Teatro Naturale di Roberto Conte del 2006, l’associazione ha acquisito anche due spazi di cui godere collettivamente che oggi vengono utilizzati come veri e propri teatri, ospitando spettacoli di danza e di musica.
Artesella non ha mai smesso di avvalersi della creatività sempre più innovativa di nuovi artisti e tutt’ora cerca di arricchire i propri spazi espositivi con nuove opere. L’ultimo a dare il proprio contributo è stato l’architetto milanese Stefano Boeri. Non è certo segreta l’attenzione che Boeri ha da sempre posto nei confronti della sostenibilità ambientale, assidua protagonista delle sue opere architettoniche. È infatti a Milano nel 2014 che realizza uno dei suoi più importanti capolavori, il Bosco Verticale, la perfetta coniugazione di sostenibilità e urbanistica, creata a partire da un edificio metropolitano che diventa una foresta. Il tema attuale della sostenibilità ambientale negli ultimi anni ha quindi interessato anche la produzione artistica, e per la loro qualità e attualità le opere di Boeri hanno sempre riscontrato un successo mondiale. Il 18 ottobre 2020, nello spazio espositivo di Villa Strobele ad Artesella, è stata inaugurata l’installazione “Tree-Room”, nella quale Boeri racchiude un mondo in uno spazio circolare ligneo di 12 metri di diametro che si sviluppa su due fasce sovrapposte. La cosiddetta “stanza” è abitata da tre grandi alberi con cui i visitatori possono mettersi in un dialogo senza parole una volta entrati. Secondo Boeri si tratta infatti di “un confronto, volto a scoprire le differenze e le affinità tra noi e gli alberi”. L’opera è quindi un ulteriore mezzo di comunicazione che mette al centro, letteralmente, la natura.
Ma l’elemento più stupefacente di Artesella è che segue lo scorrere del tempo. Le opere, in quanto elementi naturali vivi, hanno la straordinaria capacità di cambiare e mostrare sfaccettature diverse con il variare delle stagioni o con il passare degli anni. Con il tempo quindi il museo è cambiato molto, lasciando che gli agenti atmosferici prendessero il sopravvento, modificando le opere d’arte che solitamente non vengono sottoposte ad un restauro. Non sempre però il tempo atmosferico ha giocato a favore del museo che nel 2018 ha affrontato le terribili conseguenze della tempesta Vaia che si è abbattuta su gran parte del Trentino. Alcune opere sono state visibilmente danneggiate, ma è stato il paesaggio montano a pagarne le conseguenze peggiori, perdendo alberi secolari. Tuttavia lo spazio di Artesella si è saputo reinventare, lasciando che le opere testimoniassero la forza, positiva e negativa, della natura che è stata capace di cambiarle, non di distruggerle.
Camminare per Artesella, immersi nella natura del paesaggio e delle opere d’arte diventa quindi un’esperienza a tuttotondo di rilassamento e raccoglimento, nel silenzio del momento e del luogo. Senza contare poi che permette di fare un po’ di movimento all’aria aperta, circondati dalle montagne del Trentino, dai loro paesaggi variopinti e dalle diverse specie di flora che vengono quindi valorizzati. Un luogo ideale che permette di godere dell’opera d’arte primordiale per eccellenza: la natura.