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Gianfranco Rosi pigliatutto. È “Notturno” il film italiano in corsa verso gli Oscar 2021

Notturno, di Gianfranco Rosi Notturno, di Gianfranco Rosi
Gianfranco Rosi
Gianfranco Rosi

Rosi si presenta alla prestigiosa rassegna dopo il successo di Sacro Gra, Leone d’oro nel 2013, e Fuocoammare, Orso d’oro al festival di Berlino 2016

In attesa delle candidature degli altri Paesi e della selezione della cinquina finale che concorrerà per il miglior film straniero, tanti auguri a Gianfranco Rosi. Che oggi con il suo ‘Notturno’ comincia il suo percorso verso gli Oscar 2021. Una sfida difficile e entusiasmante, alla quale il film di Rosi è particolarmente attrezzato grazie al suo valore universale”. Così il Ministro per i beni culturali, Dario Franceschini, ha commentato la decisione della commissione di selezione istituita presso l’ANICA per individuare la pellicola che concorrerà al “Miglior film straniero” agli Oscar, che dovrebbero tenersi a Los Angeles il 25 aprile prossimo, salvo cambiamenti dovuti alla pandemia.

 

Notturno, di Gianfranco Rosi
Notturno, di Gianfranco Rosi

Attorno alla scelta italiana, c’era stata nei giorni scorsi la polemica accesa di Gabriele Muccino, che scriveva: “Si sa già chi verrà selezionato. Il meno commerciale, quello con meno chances. Perché in Italia il film che ‘incassa’ è ancora visto con sospetto, eredità ideologica e infima degli anni ‘70″. Il regista di Gli anni più belli, del resto, non nascondeva la sua delusione. Annunciando che il suo film non sarebbe stato candidato per un equivoco della produzione sui tempi per presentare la candidatura.

 

Notturno, di Gianfranco Rosi
Notturno, di Gianfranco Rosi

Dopo il successo di Sacro Gra, Leone d’oro nel 2013, e Fuocoammare, Orso d’oro al festival di Berlino 2016, Gianfranco Rosi si presenta alla prestigiosa rassegna con un racconto del quotidiano su scenari di guerra tra Libano, Siria, Kurdistan e Iraq. Notturno, pellicola presentata dal regista italiano nato ad Asmara alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e dal 9 settembre al cinema, racconta tre anni di ricerca senza luoghi fisici, senza confini, senza che le storie presentate allo spettatore si intreccino o abbiano una cronologia temporale.

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