Due settimane e undici dipartimenti coinvolti nelle aste de Il Ponte nelle sedi di Palazzo Crivelli e via Pitteri 10 del mese di novembre. Trionfo per le tre giornate dedicate ai Gioielli che hanno raccolto 3 milioni di euro
Le aste di novembre sono state confermate da Il Ponte nonostante le restrizioni imposte dal DPCM del 3 novembre. Così le vendite hanno visto un’attiva partecipazione via telefono e online portando a risultati oltre le aspettative e confermando la sempre maggior confidenza del pubblico verso tutti gli strumenti offerti dal digitale e il successo delle aste in streaming.
La prima asta di Filatelia e Numismatica del 10 novembre ha visto l’aggiudicazione dei quattordici trittici del Circolo Numismatico di Saronno (lotto 207, € 47.500) e dei 47 album artigianali dedicati al tema “Arte”, arricchiti con diversi esemplari di francobolli provenienti da tutto il mondo (lotto 95, € 18.750).
A seguire, nella stessa settimana, un Ottocento pionieristico, guidato da nomi a lungo ignorati come quello di Gian Emilio Malerba (lotto 1308) che, durante la vendita di Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo tenutasi mercoledì 11 novembre, ha raggiunto il suo record price mondiale. L’asta si è chiusa con oltre € 660.000 di fatturato e il 140% di rivalutazione dei prezzi base. Tra i top lot l’opera “L’ombrellino a pois” di Federico Zandomeneghi (lotto 1331, € 133.500), Umberto Moggioli con “La Valletta nel veronese” (lotto 1307, € 18.125) e la significativa presenza internazionale con Thèo Van Rysselberghe (lotto 1323), George Morren (lotto 1290) e Jan Adam Jansz Kruseman (lotto 1239).
Il catalogo di Orologi e Fashion Vintage ha visto la vendita di un Patek Philippe da uomo in oro bianco (lotto 1714) a € 37.500 e un Rolex anni ‘30 da uomo in oro rosa (lotto 1713) a € 20.000. Mentre per il settore della moda, tutto esaurito per l’ampia raccolta di foulard Hermès che, con le sue eclettiche fantasie, ha costituito un’interessante testimonianza dei più importanti designer chiamati dalla maison francese, tra cui Philippe Ledoux (lotto 1808), Robert Dallet (lotto 1769) e il celebre Hugo Grygkar presente in asta con un carré in seta del 1954 (lotto 1769).
Ma la conferma della vivacità e della entusiastica partecipazione del pubblico da ogni parte del globo, è giunta attraverso gli incessanti rilanci ai telefoni e sulla piattaforma Il Ponte Live, durante le tre giornate dedicate ai Gioielli (18, 19 e 20 novembre). A catalogo rari tesori di oreficeria affiancati ad una selezione gemmologica straordinaria: perle naturali, diamanti di importante caratura e pietre di eccellente qualità, come lo zaffiro cabochon di ct.35. L’asta ha raggiunto il considerevole risultato di € 3 milioni di fatturato e il 90% di lotti venduti.
Risultato ottenuto anche grazie ad un accurato lavoro di approfondimento con video e immagini aggiuntive dei lotti, che li rendesse visibili e percepibili anche a distanza, dopo che nei giorni precedenti all’asta si era assistito a un incremento del 300% di richiesta di condition report.
Tra i top lot: due anelli con incastonati grandi diamanti, di cui uno a goccia di ct. 10,16 venduto a € 225.000 (lotto 411), e l’altro di ct. 6,29 battuto a € 220.000 (lotto 388). Trionfano le perle naturali (lotto 356, € 162.500 / lotto 337, € 150.000) e il fascino senza tempo dei gioielli antichi, con la broche in oro giallo e argento, sette diamanti old mine e rubino centrale (lotto 374, € 82.500) e la collana con grande pendente a volute (lotto 382, € 75.000).
In linea con gli ottimi risultati anche le tornate di ViaPitteriDieci: oltre 85% di lotti venduti e una rivalutazione dei prezzi base pari al 200%. Tra i due settori che si sono distinti e che confermano la stabilità del proprio mercato collezionistico: Libri e Manoscritti con 94% di beni battuti e basi d’asta quadruplicate e Modernariato con l’83% di lotti esitati e 180% di rivalutazione dei prezzi base.