Siamo a San Lorenzo, un cuore popolare, identitario, resistente, di universitari, creativi, artigiani. In corrispondenza di Via dei Rutoli, se orientiamo lo sguardo allo stralcio di Mura Aureliane che incorniciano il quartiere notiamo qualcosa di insolito. Una piccola costellazione eterogenea di opere d’arte contemporanea che, discreta e inaspettata, attira un passante o un visitatore urbano. Si tratta di “Insieme”, la collettiva pubblica dagli altisonanti e criptici manifesti, che ne anticipano l’esistenza al di là del mattonato di età imperiale.
Gianni Politi, artista e curatore dell’iniziativa, recita più il ruolo del portavoce visionario di un’idea; quella di far fruire liberamente di un atto creativo o quella di controbattere a una Quadriennale ingiustamente selettiva? Del resto il Salon des Refusés era già una manifestazione di rottura nel 1863, ma i dispositivi espressivi erano ancora lontani dal potersi definire veramente anticonvenzionali. Nel nostro caso e nella nostra epoca, un’operazione come questa riveste necessariamente un ventaglio plurale di ruoli e di significati. I 19 artisti, firmatari del singolare manifesto Dazebao, non si sentono rappresentati dalla Roma dei palazzi e delle hall di lusso, ma si definiscono attraverso un’adesione concreta alla Roma di pancia, alla sincerità dei quartieri, della strada e della gente. Il progetto espositivo nasce da un’esigenza profonda e radicale, esplicitata da Politi, di dare voce alle vibrazioni più intense e al fermento creativo più autentico della città, plasmato e ripensato peraltro dalla complessità del periodo pandemico. Il pittore, ideatore del progetto, guarda e riguarda le Mura per anni, da ogni angolazione possibile del suo studio lì di fronte, finché non arriva l’intuizione di una prospettiva inedita: il desiderio di generare senso attraverso un atto liberatorio. A partire quindi dai nuovi stimoli offerti dalle circostanze e dai mesi anestetizzati degli spazi comuni della città, Politi arriva a ideare una vera e propria mostra, curata e studiata, appropriandosi concretamente di un frame di Mura.
Lo scopo, raggiunto attraverso un equilibrio perfetto tra l’eterogeneità delle esperienze artistiche proposte, è quello di costruire un dialogo attuale tra un monumento storico – di confine e di difesa – e un tipo di espressione fortemente contemporanea a livello di contenuti, media e relazione con il pubblico fruitore. Insieme è un titolo che unisce contestualmente i linguaggi degli artisti, i modi di comprenderli, le possibilità di offrirli.
Le opere, attentamente selezionate e disposte, generano un prodotto unico e complesso, reso attraverso la scelta di mostrare e parallelamente oltrepassare le singole peculiarità creative. “Questa mostra l’ho immaginata come un grande mosaico di esperienze artistiche diverse, che guardate con un unico sguardo possano diventare qualcosa di ancora più grande – spiega Gianni Politi – qualcosa che possa superare le nostre singole ricerche ed individualità per poter comporre un cosmo di intimità e di desideri condivisi”.
In un certo senso un’opera di dolce riappropriazione, senza la velleità pseudo-permanente della street-art, ma con l’incanto democratico della fruizione urbana, intrinsecamente pubblica e sfuggevole. In un altro senso di fronte a una Quadriennale esigente e di fatto chiusa, le opere invadono spazi quotidiani, liberi, di passaggio e determinano in questo modo un canale di interfaccia ancora possibile tra l’arte di oggi e un pubblico non selezionato, spontaneo, vero. La Quadriennale, quest’anno titolata “Fuori”, è in realtà inevitabilmente contenuta tra quattro mura istituzionali, purtroppo attualmente inaccessibili, mentre nel frattempo le opere di INSIEME escono fuori per davvero, con coraggio: fuori dai canoni, dai regolamenti e dai palazzi. L’esposizione, visibile alla luce della città, diventa un veicolo per raccontare il presente, da un lato attraverso i contenuti e gli stili, dall’altro grazie alle modalità e al luogo. Tutte le opere d’arte scelte innestano una relazione forte e inevitabile con l’ambiente che le accoglie e le respinge, le mostra e le nasconde a un tempo. Vivono all’aria aperta, in un momento storico ostile ai luoghi chiusi. Sono illuminate dal sole o dai lampioni, scoperte di sfuggita o meta di visite organizzate. Saranno degradate e modificate al termine dell’allestimento, diventeranno tele dai significati rinnovati, tracce di una storia sospesa, reperti per nuovi lessici futuri.
INSIEME è ancora fruibile liberamente in Via di Porta Labicana fino al 30 Novembre con opere di Opere di Maurizio Altieri, José Angelino, Micol Assaël, Elisabetta Benassi, Joanne Burke, Alessandro Cicoria, Stanislao Di Giugno, Rä di Martino, Giuseppe Gallo, Vostok Lake, Emiliano Maggi, Marta Mancini, Andrea Mauti, Nunzio, Lulù Nuti, Alessandro Piangiamore, Gianni Politi, Pietro Ruffo, Delfina Scarpa.
La mostra è un progetto espositivo ideato e curato da Gianni Politi e realizzato con il sostegno di Ghella SpA, in collaborazione con Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.