L’Ucraina sta preparando il dossier Chernobyl da presentare all’Unesco entro la fine di marzo. La decisione finale è prevista nel 2023
“È uno dei territori più emblematici del Paese, ed è necessario preservarlo per l’umanità“. Così il nuovo ministro della Cultura dell’Ucraina, Oleksandre Tkachenko, in carica da sei mesi dopo una lunga carriera televisiva, ha motivato la sua proposta affinché le rovine di Chernobyl, testimoni della peggiore catastrofe nucleare della storia, entrino a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Come noto, l’area di Chernobyl circonda per un raggio di 30 chilometri l’impianto il cui quarto reattore esplose il 26 aprile 1986, inquinando, secondo alcune stime, fino a tre quarti dell’Europa. Dopo aver tentato di nascondere l’incidente, l’Unione Sovietica, di cui all’epoca faceva parte l’Ucraina, riconobbe le dimensioni del disastro ed evacuò centinaia di migliaia di persone.
“La zona di Chernobyl è già un’attrazione famosa in tutto il mondo“, ha dichiarato Maksym Polivko, 38 anni, guida professionista, ad alcuni giornalisti in visita al sito. “Purtroppo questo luogo non ha uno status ufficiale, sarebbe necessario lo sviluppo di infrastrutture turistiche“. Lo scorso anno, il successo mondiale della miniserie americana della HBO “Chernobyl” ha convogliato verso la zona una nuova generazione di visitatori. Che nel 2019 hanno toccato la cifra record di 124mila, rispetto ai 72mila dell’anno precedente. Ma con l’adeguata promozione, il sito potrebbe avere fino a un milione di visitatori all’anno, ha assicurato Tkachenko. L’Ucraina sta preparando il dossier da presentare all’Unesco entro la fine di marzo. Successivamente, un gruppo di esperti dell’organizzazione visiterà il sito in estate, mentre la decisione finale è prevista nel 2023.