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Le migliori mostre del 2020 (che non ci sono state)

migliori mostre del 2020 (che non ci sono state)

Vista che la possibilità di visitare mostre è stata davvero esigua in questi 365 giorni appena trascorsi invece di fare la classica classifica delle mostre più belle dell’anno abbiamo preferito volgere il nostro sguardo verso un futuro, si spera, migliore di quello che è stato il nostro presente. Quindi eccovi le migliori mostre del 2020 (che non ci sono state) ma che ci saranno l’anno prossimo o quello dopo ancora.

Steve McQueen – Pirelli HangarBicocca, Milano
Prevista per l’ottobre 2020 l’imponente retrospettiva dedicata al videoartista tra più influenti e importanti al mondo, nonché premio Oscar per il suo film 12 anni schiavo, è stata posticipata nella primavera del 2021. La mostra realizzata in collaborazione con la Tate, che è riuscita a inaugurare la propria versione dell’esposizione, sarà curata Vicente Todolí e Clara Kim con Fiontán Moran, e offrirà al pubblico una rara opportunità di conoscere e approfondire il lavoro di Steve McQueen.

Yayoi Kusama – Tate Modern, Londra
Inizialmente programma per festeggiare i vent’anni della Tate Modern la mostra dedicata alla più famosa artista giapponese al mondo è stata posticipata a fine marzo 2021 entrando a tutti gli effetti nella classifica delle migliori mostre del 2020 (che non ci sono state). L’esposizione sarà composta da Infinity Mirrored Room – Filled with the Brilliance of Life, una delle più grandi installazioni mai realizzate da Kusama esposta la prima volta per la sua retrospettiva del 2012 alla Tate Modern e da Chandelier of Grief, una stanza che crea l’illusione di un universo sconfinato di lampadari di cristallo rotanti. A completare la personale saranno delle fotografie, alcune esposte per la prima volta, che forniranno un contesto storico al fenomeno globale che le stanze a specchio di Kusama sono diventate oggi.

migliori mostre del 2020 (che non ci sono state)

Alice Neel: Un regard engagé – Centre Pompidou, Parigi
In questo caso la riprogrammazione arriva fino al 2022, l’imponete retrospettiva pensata per far riscoprire e far conoscere al grande pubblico una figura centrale del contesto artistico internazionale, era infatti programmata per l’estate del 2020. Bisognerà attendere molto a lungo ma almeno, si spera, non ci saranno più problematiche. Strutturata in due parti tematiche – la lotta di classe e la lotta dei sessi – la mostra comprenderà circa 70 dipinti e disegni, oltre a numerosi documenti, che vanno dai primi lavori della fine degli anni Venti, agli ultimi dipinti realizzati in breve tempo. prima della morte di Neel nel 1984

Biennale Architettura – Venezia
Cadenzate come i passi di chi cammina di gran lena la Biennale Arte e la Biennale Architettura si sono sempre alternate di anno in anno, eppure a causa della pandemia ecco che tutto è dovuto cambiare. Un anno di vuoto nei padiglioni veneziani dedicati alle Biennali. Le mostre infatti sono state fatte slittare 365 giorni circa in avanti. Così l’anno prossimo che ci sarebbe dovuto essere la Biennale Arte ci sarà quella dedicata all’Architettura e nel 2022 tornerà nuovamente quella d’Arte, curata dall’italiana Cecilia Alemani.

migliori mostre del 2020 (che non ci sono state)

Marina Abramovic – Royal Academy, Londra
La regina dell’arte contemporanea avrebbe dovuto approdare con un’imponente esposizione nella nazione simbolo della monarchia ma anche in questo caso tutto è stato posticipato. After Life, questo il titolo della mostra, avrebbe dovuto inaugurare il 26 settembre del 2020 invece aprirà al pubblico esattamente un anno dopo. In occasione di questa retrospettiva alcune delle opere più note di Abramović verranno “rimesse in scena” dai suoi protégé, fra queste The House With The Ocean View (2002), performance durante la quale aveva vissuto su delle piattaforme rialzate per 12 giorni in una galleria senza mangiare o parlare, o Imponderabilia (1977) per la quale l’artista e il suo compagno del tempo Ulay erano rimasti in piedi, nudi, nella stretta entrata della Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna.

Raffaello – National Gallery, Londra
Probabilmente la mostra più attesa dell’anno insieme a quella tenutasi al Museum of Fine Arts di Gand dedicata al maestro Jan van Eyck. Eppure quest’ultima è riuscita a portare a casa la pelle, mentre la retrospettiva dedicata a Raffaello entra di diritto nelle migliori mostre del 2020 (che non ci sono state). La riprogrammazione della fitta serie di esposizioni della Nationl Gallery ha fatto slittare la mostra dedicata Raffaello al 2022, insomma ci sarà di aspettare ancora un bel pò di tempo, ma sicuramente l’attesa sarà ampiamente ripagata.

Niki de Saint Phalle – Moma PS1, New York
Anche la retrospettiva dedicata a una delle artiste più importanti del secolo scorso era un appuntamento atteso con ansia dagli amanti dell’arte ma anche in questo caso il Moma PS1 si è visto costretto e rischedulare i progetti espositivi. In programma dal 5 aprile al 7 settembre, l’inaugurazione è slittata all’11 marzo 2021. La mostra darà grande risalto alle sculture all’aperto e alle strutture architettoniche su larga scala realizzate da Saint Phalle, incluso il suo progetto di vita centrale Tarot Garden, un enorme parco architettonico fuori Roma, che ha iniziato a costruire alla fine degli anni ’70 e ha continuato a sviluppare insieme ai suoi collaboratori fino alla sua morte

Slavery, an exhibition – Rijksmuseum, Amsterdam
Questa mostra “senza artisti” avrebbe dovuto inagurare il 25 settembre al Rijksmuseum di Amsterdam ma come accaduto per tutte le esposizioni presenti in questa classifica l’opening è stato rimandato, in questo caso al 12 febbraio 2021. L’esposizione è stata pensata per testimoniare in maniera inedita il modo in cui la schiavitù è ancora oggi parte integrante della nostra storia, non una pagina oscura che può essere semplicemente voltata e dimenticata. La mostra è incentrata su dieci persone, alcune note, altre meno: questa enfasi su delle donne e uomini realmente esistite consentirà al visitatore di dare un “volto” alla schiavitù e rendere tangibile la rilevanza universale e perpetua di questa storia.

Jeff Koons – Palazzo Strozzi, Firenze
L’artistar più celebre del mondo dell’arte contemporanea avrebbe dovuto fare il suo ritorno a Firenze dopo solo cinque anni dalla sua ultima apparizione in città, quando il sindaco gli consegnò addirittura le chiavi del capoluogo toscano. Per ora non si sa molto delle opere incluse nella mostra di Palazzo Strozzi, se non che vi rientreranno sicuramente dipinti e sculture, tra i più conosciuti e riconoscibili dell’artist americano. Le nuove date invece sono state fissate con certezza, anche in questo caso si dovrà aspettare un pò: Shine, questo il titolo dell’esposizione, aprirà al pubblico il 23 settembre 2021 e rimarrà visitabile fino al 23 gennaio 2022.

Domeni Gnoli – Fondazione Prada, Milano
Doveva essere la mostra di rilancio e di approfodimento di un grande artista italiano troppo spesso dimenticato o sottovalutato. Questa rivalutazione dovrà aspettare ancora un pò ma certamente la personale (che doveva essere curata da Germano Celant) dedicata a Domenico Gnoli sarà una delle mostre assolutamente da vedere anche il prossimo anno. Al momento non sono state fissate le nuove date per l’inaugurazione.

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