Primal sight è un nuovo libro fotografico che, attraverso lo sguardo di 146 artisti, indaga il ruolo del bianco e nero nella fotografia contemporanea.
“Il bianco e nero è incontaminato perché tutto il resto è a colori. Il mood e il soggetto sono evidenziati dalle tonalità, e desaturati in queste immagini. Si affidano alla forza e alla debolezza della luce al loro interno. Di notte, di giorno, alba e tramonto si consumano nell’atmosfera di queste fotografie. Sono primordiali alla vista”, racconta Efrem Zelony-Mindell, pittore e fotografo che ha curato il progetto.
Il libro include opere di artisti intergenerazionali e interdisciplinari, ognuno dei quali indaga l’ordine percepito delle cose. La questione razziale, il gender, la filosofia: il tentativo è quello di sovvertire le nozioni tradizionali dell’immaginario del bianco e nero, per creare qualcosa di nuovo e dal potenziale infinito. Tra i 146 artisti che hanno preso parte al progetto ci sono Mark Elzey, Bryson Rand, Zun Lee. E ancora, Kristine Potter o Alex Avgud. Accompagnato dai testi di David Campany e Gregory Eddi Jones, Primal Sight prova a ribaltare i preconcetti alla base della fotografia in bianco e nero, dando vita a nuove idee in merito a ciò che questa modalità espressiva può rappresentare.
Il libro è al centro di una campagna crowfunding di pre-ordine, che è possibile sostenere a questo link.