Il 10 gennaio 2020 si è conclusa l’esposizione dedicata dei ritratti femminili realizzati dal pittore valenziano Joaquin Sorolla (1863 – 1923) presso il Museo Sorolla di Madrid. La mostra Sorolla. Femenino plural analizza la presenza e il ruolo delle donne nell’opera del pittore, grande osservatore e ammiratore della grazia, della bellezza e delle virtù femminili. I colori luminosi e le tinte vibranti dei suoi ritratti hanno la capacità di rendere i soggetti ritratti con una straordinaria vitalità.
Il pittore spagnolo Joaquín Sorolla (1863 – 1923) è annoverato fra i rinnovatori della pittura spagnola in chiave impressionista. Originario di Valencia, si spostò a Madrid, dove si affermò presto come pittore. Grazie ai suoi frequenti soggiorni studio a Parigi, portò in Spagna le novità dei pittori impressionisti reinterpretandole a suo modo. In particolare, si dedicò ad approfondire lo studio del luminismo, elemento fondamentale della sua pittura, dove il colore si identifica con la luce. In particolare, l’artista si innamorò della luce del Mediterraneo che rese sulle sue tele con colori vibranti applicati con pennellate sciolte e sicure.
Quando Sorolla si stabilì a Madrid iniziò a frequentare l’Istituzione Libre de Enseñanza, tra le prime entità promotrici dei diritti delle donne. Proprio in quegli anni nasceva il movimento femminista in Spagna e ne possiamo osservare l’influsso sulle opere dell’artista, di cui spesso le protagoniste sono proprio le donne. Agli inizi del Novecento, il livello culturale delle donne spagnole era decisamente basso, solo poche avevano il privilegio di accedere all’educazione secondaria e furono escluse dagli studi universitari fino al 1910.
I ritratti dell’artista sono delle magnifiche fotografie di donne dei più diversi ceti sociali: da semplici contadine a moderne borghesi ed eleganti aristocratiche. Un altro soggetto frequentemente ritratto daSorolla sono scene di intimità casalinga tra madri e figlie. Sorolla è inoltre interessato a rappresentare grandi personaggi femminili legati alla storia e alla mitologia, un esempio ne è Mesalina en brazos de un gladiator (1886). Tra gli altri soggetti ricorrenti nelle sue opere vi sono odalische e altri personaggi ispirati all’oriente – come era di moda nel Romanticismo – e all’antichità classica.L’esposizione Sorolla. Femenino pluralè quindi una celebrazione delledifferenti condizioni e ruoli sociali della donna in Spagnaagli inizi del Novecento. La mostra che ricostruisce un’idea della femminilità attraverso una molteplicità di immagini che riflettono la vita quotidiana, gli stereotipi e i miti riguardanti le donne.
La mostra è allestita nelle sale del Museo Sorolla, un tempo l’abitazione dove l’artista viveva con la moglie e i tre figli. L’edificio fu fatto costruire da Sorolla nel 1911 e ancora oggi mantiene l’arredo originale. In seguito alla morte del pittore, nel 1932 il museo fu inaugurato al pubblico. Al centro della casa, costruita a corte, si trova un meraviglioso patio in stile andaluso, con piante ornamentali e una elegante fontana al centro. All’esterno, il palazzo è circondato da un piccolo giardino botanico. Il palazzo ospita una ampia collezione di opere e mostre temporanee dedicate all’artista.