Il Guggenheim ha nominato Naomi Beckwith vicedirettore e capo curatore. Per la prima volta la scelta è ricaduta su una persona di colore
Naomi Beckwith (44 anni) succede a Nancy Spector e proviene dal Museum of Contemporary Art di Chicago. Aiuterà il museo a lavorare verso un ambiente di lavoro più equo. La nomina arriva dopo le polemiche sulla presenza di “troppi bianchi nello staff del museo”. Polemiche scatenate lo scorso anno dall’invio della lettera collettiva a firma del “Curatorial Department”, gli specialisti del museo, che chiedevano ai vertici dell’istituzione “cambiamenti immediati e radicali per correggere un ambiente di lavoro che lascia spazio al razzismo, la supremazia dei bianchi e ad altre pratiche discriminatorie”.
Beckwith inizierà a lavorare al Guggenheim a giugno. Lavora al museo di Chicago dal 2011. Prima dell’MCA, Beckwith è stata curatrice associata allo Studio Museum di New York ad Harlem, dove si è affermata come un talento da tenere d’occhio. Ha curato una mostra di Lynette Yiadom-Boakye e “30 Seconds Off an Inch”, un’indagine incentrata sul sottile confine tra arte e vita vista dagli artisti di colore. Ha fatto parte della giuria per il Premio Hugo Boss 2020 del Guggenheim ed è membro del team curatoriale di “Grief and Grievance: Art and Mourning in America”, che aprirà a febbraio al New Museum.
Nel 2019 la curatrice ospite della mostra dedicata a Jean-Michel Basquiat del museo, Chaédria LaBouvier, che è nera, aveva accusato il Guggenheim di trattamento razzista. Nello stesso anno il museo aveva assunto Ashley James come curatrice associata di arte contemporanea, rendendola la prima curatrice nera a tempo pieno nella storia del museo. Alcuni hanno pensato che questa nomina sia stata un tentativo di rimediare a queste polemiche. ma dai vertici del Guggenheim smentiscono:
È molto esperta in questioni di identità e, in particolare, arte multidisciplinare. Dobbiamo pensare alla crescita del Guggenheim nei prossimi anni. Naomi Beckwith sarà un leader catalizzatore per il nostro eccezionale team curatoriale” ha affermato Richard Armstrong, il direttore del museo
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