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L’importantissimo Cristo Benedicente di Nardo di Cione torna in Italia, a Firenze

Nardo di Cione, Cristo Benedicente

La Galleria dell’Accademia di Firenze arricchisce la propria collezione di dipinti antichi del Trecento e del Tardogotico del museo con il Cristo Benedicente, attribuita al pittore Nardo di Cione, recuperata dal Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Nardo di Cione (Firenze, 1320-1366) è considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte fiorentina della metà del XIV secolo. Il dipinto del Cristo Benedicente, una tempera e oro su tavola (oggi un dipinto autonomo, ma originariamente era parte di un polittico), è stato definitivamente assegnato alla Galleria dell’Accademia di Firenze lo scorso dicembre, dopo alcune traversie giudiziarie. L’opera infatti era di proprietà di uno dei membri di una nota Congregazione religiosa – ciò rese lecita l’alienazione – e custodita presso la sede romana, dove, nel 2003, con una procedura artificiosa, è stata venduta ad un commerciante d’arte. Dalle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma e condotte dalla Sezione Antiquariato del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è stato ricostruito come, l’anno seguente (2004) il dipinto è stato venduto ad un gallerista londinese ed espatriato senza la prevista documentazione.

Tali elementi hanno consentito di richiedere alle competenti autorità inglesi, il sequestro dell’opera. Nel frattempo, il Tribunale di Roma ne ha disposto la confisca e a gennaio 2018, il dipinto è stato rimpatriato. Il provvedimento del Tribunale è divenuto esecutivo nel giugno 2019 e, dopo la formale assegnazione da parte del MIBACT, sarà presto visibile al pubblico nelle raccolte del museo fiorentino.

Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze, sottolinea con soddisfazione:

Grazie alla rinnovata collaborazione con il Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, un prezioso fondo oro, raffigurante il Redentore nell’atto di benedire, arricchisce le collezioni del nostro museo di un’ulteriore opera dei fratelli di Cione che documentano il notevole livello qualitativo della pittura fiorentina del Trecento. La Galleria dell’Accademia conserva già lo splendido trittico della Trinità di Nardo di Cione.”

L’opera è ora oggetto di un’attenta analisi conservativa che lo staff della Galleria riporta essere in buono stato. La tavola presenta solo piccoli e diffusi restauri pittorici, mentre la parte alta è un rifacimento con aggiunta di supporto ligneo. Rare sono le notizie storiche relative a Nardo di Cione, malgrado fosse considerato uno dei maggiori pittori viventi del suo tempo. Sappiamo che fu attivo assieme ai fratelli Matteo e Jacopo di Cione nella fiorente bottega del più anziano Andrea, detto l’Orcagna, e fu impegnato assieme a quest’ultimo in varie importanti commissioni come gli affreschi della cappella Strozzi nella chiesa di Santa Maria Novella di Firenze, intorno alla metà del XIV secolo. Nonostante il Cristo benedicente sia una tra le opere meno accentuata plasticamente, Nardo è in realtà molto diverso dai suoi fratelli. In confronto al più noto fratello Andrea, le sue figure sono più dolci nelle fisionomie e nelle sfumature, con una profonda tenerezza pittorica.

Paradiso, Cappella Strozzi, Firenze

 

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