Non è mai stato facile contemperare le necessità postali con le aspettative dei collezionisti che vedevano (e vedono) malvolentieri francobolli con valori nominali elevati i quali, in taluni casi, ne rendevano problematico l’acquisto
In particolar modo dalle fasce economiche meno abbienti. Ed è proprio davanti ai mugugni dei collezionisti che due valori con nominali da 500 e 1.000 lire, destinati alla posta aerea vaticana e programmati almeno dal 1946, vennero provvisoriamente messi da parte.
Solo il 28 dicembre 1948, infatti, entrarono in circolazione i due valori, nominali da 250 e 500 lire, soprannominati “Tobia”. Due valori, scrisse F.C. intingendo la sua penna nell’inchiostro dell’aurea poesia, di “alto prezzo (creati per le forti tasse di affrancatura area)” con un soggetto certamente suggestivo: la protezione “del viandante (cioè dell’uomo sulla terra) da parte dell’Angelo Custode. E difatti, in essi, si vede l’Angelo che guida per le vie del mondo un fanciullo ignaro e incauto”. In realtà si tratta di un particolare dei “Tre Arcangeli” di Francesco Botticini, per la precisione dell’Arcangelo Raffaele che conduce per mano il giovanissimo figlio di Tobia, Tobiolo, il quale è accompagnato dal fido cagnolino e ha con se il pesce che servirà a guarire la cecità del genitore.
L’arrivo dei due Tobia risolse, ma solo in parte, il problema delle affrancature mostre cui i mittenti dovevano ricorrere per poter spedire plichi di peso ragguardevole. In precedenza, spedire plichi via area Oltre Oceano era ancora più complesso. A livello di affrancatura, s’intende. E’ questo il caso che l’addetto alle spedizioni della Segreteria di Stato che il 14 febbraio 1947 si trovò a risolvere quando preparò il plico diretto a monsignor Amleto Giovanni Cicognani (1883-1973), di Brisighella, dal 1933 e per venticinque anni delegato apostolico a Washington, Stati Uniti, cardinale, come lo era stato prima di lui il fratello, nel Concistoro del 15 dicembre 1958. Dimostrando di essere dotato di gran pazienza ed altrettanta perizia, il diligente impiegato della Segreteria di Stato, al retro del plico riuscì difatti a incollare qualcosa come 166 esemplari del francobollo da 30 lire del 29 dicembre 1945, ottenuto soprastampando il nuovo valore sul 20 lire della definitiva del 1945 col profilo di Pio XII.
La prima riga di dieci mostra altrettanti francobolli, mentre le restanti quindici righe, per evidente mancanza di spazio, tenuto conto che dovevano essere apposti anche tre sigilli in ceralacca, i francobolli furono ordinatamente sovrapposti uno sull’altro lasciando tuttavia scoperto il loro valore nominale. Ad essere pignoli l’affrancatura risulta carente di 6 lire. E’ infatti affrancata per 4.980 lire anziché le richieste 4.986 lire. Probabilmente l’addetto alla registrazione delle raccomandate in partenza, vista la montagna di francobolli incollati chiuse un occhio, o magari neppure fece la somma complessiva. Dato per buono, nell’incanto del 6 febbraio Casati (www.casatiaste.it) l’interessante reperto della posta area vaticana è proposta a partire da 1.000 euro.
Anche spedire in Europa era talvolta complesso. LaserIvest (www.laserinvest.com, che al numero 5 della Galleria Unione ha aperto show-room dove, su appuntamento si possono esaminare i lotti), per il 27 febbraio ha in programma una vendita all’incanto nella quale tra l’altro propone una raccomandata spedita dal Vaticano a Londra il 16 marzo 1931 affrancata con un intero foglio da cento del 5c del 1929, primo francobollo della Città del Vaticano. Sul quale, come d’uso nei paesi dell’area inglese, è stata tracciata una croce con lapis blu, ad indicare che si tratta di una raccomandata, ed aggiunti, a complemento della tariffa, un francobollo da 25 cent ed uno da L. 1,35. Il tutto per complessive L. 6,50, pari a sei porti (si pagava 1,25 per i primi 20 grammi, e 75 centesimi per ogni 20 grammi successivi) e al diritto di raccomandazione di 1,25 lire. Già di proprietà di Giovanni Fulcheris, probabilmente il massimo collezionista della storia postale della Città del Vaticano, comincerà a far alzare le palette da 1.500 euro.