Nato a maggio 2020 nell’ambito di una call lanciata da Officine Italia -associazione giovanile che contribuisce allo sviluppo del paese tramite piani di ripresa economico sociali e culturali post pandemia- il progetto Visit è mosso dalle nuove esigenze che sono affiorate nell’ultimo anno, dalla necessità di un radicale aggiornamento informatico digitale delle varie realtà culturali, all’incentivazione del turismo di prossimità. Abbiamo incontrato Barbara Canale, classe 1995, co-founder dell’iniziativa, che insieme ai suoi compagni ha presentato ad ArtsLife vocazione e obiettivi di un progetto che mira a rendere la cultura uno dei principali motori per la ripresa economica del nostro paese, tra vecchie scommesse e nuove sfide.
Com’è nato il progetto, quante figure e competenze sono necessarie per la realizzazione di un lavoro così ambizioso? Ci sono dei finanziatori che hanno accolto e sposato la causa?
Il progetto Visit nasce, come spesso accade nella vita, da un confronto, da una chiacchierata che, partendo dall’analisi del settore culturale italiano, ci ha portato ad individuare delle carenze proprie di questo ambito e ci ha spinto a cercare delle soluzioni. Infatti, insieme all’atavica mancanza di fondi destinati alle istituzioni culturali, altri fattori, quali l’assenza di network tra le differenti organizzazioni culturali, l’invecchiamento del pubblico attuale privo di ricambio generazionale e un forte gap digitale, rappresentano il vero ostacolo da superare.
Siamo gruppo di cinque compagni di corso e amici, ognuno dei quali innamorato di un ambito diverso della cultura. Quattro di noi sono specializzati all’Università Bocconi in management per la cultura con competenze tecniche e manageriali, mentre il quinto è un artista affermato nel settore dello spettacolo, a lui è affidata la user experience e la parte grafica della piattaforma. Ad oggi siamo alla ricerca di finanziatori e partner che credano nella cultura e nella possibilità che essa si trasformi in motore economico per il nostro territorio.
In cosa consiste Visit e su quali caratteristiche focalizza la sua scommessa?
Visit si presenta all’utente come un’applicazione facilmente scaricabile su un qualsiasi smartphone che rende visibili, attraverso una mappa, i siti culturali che possono essere visitati in un determinato luogo. Si tratta di una piattaforma digitale che rende possibile la creazione di una community attraverso un programma loyalty culturale nazionale con logiche di accumulo punti e di assegnazione dei benefici in base a determinati parametri, quali frequenza di fruizione e distanza geografica dell’ente visitato. Al tempo stesso, rappresenta un nuovo sistema data-driven, che consente lo studio e la tracciabilità del comportamento dei fruitori con un duplice beneficio: il consumatore viene facilitato e guidato nella scelta, tramite algoritmi di raccomandazione e le istituzioni hanno la possibilità di conoscere il proprio pubblico, attraverso la mappatura del consumo culturale incrociato degli utenti. La raccolta ed analisi di questi dati permette di strutturare strategie più consapevoli e di guidare le scelte in condizione di incertezza.
L’utente, quindi, dopo aver scaricato l’applicazione ed essersi registrato, avrà la possibilità di visualizzare la mappa delle realtà culturali nel luogo in cui si trova, attraverso un sistema di geo-localizzazione. Ad ogni organizzazione culturale saranno attribuiti dei punti, che l’utente accumulerà nel momento in cui visiterà il luogo da lui scelto, semplicemente inquadrando un QR code presso la biglietteria dell’istituzione. Con l’accumulo di punti, l’utente potrà scalare diversi livelli, partecipare a sfide e ottenere benefit con organizzazioni partner. L’obiettivo è quello di coinvolgere nuovo pubblico e di rendere il consumo culturale divertente e ingaggiante.
Il progetto pilota verrà testato su Milano, una città già atta alla digitalizzazione e aperta all’innovazione, ma come vi muoverete nel caso di realtà più arretrate (e in Italia sono la maggior parte) che non dispongono degli strumenti base, come un sito internet aggiornato e relativi canali social? Inizierete seguendo dei criteri di selezione?
Il nostro obiettivo è quello di avere una mappatura completa delle istituzioni culturali e artistiche presenti sul territorio italiano. Oggi le realtà, anche quelle più arcaiche, hanno dovuto necessariamente subire un’accelerazione verso la digitalizzazione a causa della pandemia. Noi crediamo che questo possa rappresentare la base da cui partire per raggiungere anche i territori più remoti. Visit creerà le premesse per facilitare il processo di digitalizzazione. Noi forniremo un’intera mappatura culturale e creeremo un sito internet con la lista delle istituzioni il cui unico compito sarà quello di iscriversi e aggiornare il loro profilo annualmente in base alla programmazione che stabiliranno. Una volta che le organizzazioni parteciperanno al progetto, forniremo loro un QR code personalizzato da stampare che il visitatore dovrà inquadrare per ottenere punti e ricevere benefici sull’applicazione. Non prevediamo una selezione delle istituzioni ma semplicemente una gradualità nel coinvolgerle nella mappatura.
Che tempi seguirà Visit e come state muovendo i primi passi?
Al momento stiamo effettuando un’accurata analisi di fattibilità e raccogliendo le competenze informatiche necessarie per terminare la piattaforma digitale. Al tempo stesso, con il fine di iniziare il progetto pilota nella città di Milano, stiamo coinvolgendo alcune realtà istituzionali che hanno già iniziato un’attività di mappatura delle istituzioni culturali. Questo rappresenterà il punto di partenza.
Qual è l’obiettivo finale realisticamente parlando tenendo conto della profonda diversificazione dei territori italiani, spesso privi di fondi necessari all’incentivazione della cultura e delle proprie realtà?
Il nostro progetto ha l’obiettivo di incentivare la cultura senza gravare sulle risorse delle stesse istituzioni, facilitando l’accesso alle differenti realtà artistiche e culturali presenti sul territorio italiano. Visit rappresenterà un valido supporto per l’utente, spesso disorientato tra le tante meraviglie difficili da scoprire o da raggiungere presenti sul nostro territorio. Oggi, tutti hanno uno smartphone e al turista, locale o internazionale, servirà solo questo per accedere all’applicazione. Contemporaneamente, permetterà alle istituzioni di acquisire nuovo pubblico e di ingaggiarlo attraverso il superamento di livelli e l’ottenimento di vantaggi. Attraverso algoritmi di frequenza, vogliamo dare visibilità ai luoghi culturali meno visitati, favorendo anche il turismo di prossimità. Infatti, l’esperienza del coronavirus ci obbliga a ripensare al nostro modo di fare turismo e al concetto di globalizzazione.
È meraviglioso avere la possibilità di viaggiare per mete lontane grazie alla disponibilità di frequenti scambi tra i paesi ma, allo stesso tempo, questo non ci deve allontanare dalla scoperta di quello che è vicino casa. L’incentivo a frequentare posti e luoghi meno noti, permetterebbe di equilibrare il turismo e diversificarlo in luoghi diversi, creando un ritorno economico nel lungo periodo. Inoltre, questo progetto, permettendo all’utente di avere una maggiore consapevolezza delle bellezze del nostro paese, eviterebbe potenziali sovraffollamenti nei vari luoghi di attrazione. Infatti, grazie all’analisi del comportamento culturale e alla possibilità di prenotare le visite direttamente dall’applicazione potrà essere garantita un’ottimizzazione dei flussi turistici e una gestione efficiente delle file.