La Galleria A+B di Brescia presenta Electro Glide in Blue, la nuova personale di Hermann Bergamelli. Esposte tre tipologie di opere inedite – Stratificazioni, Compressioni e Immersioni – attraverso cui l’artista ha indagato il processo produttivo, ottenendo lavori spirituali, meditativi e astratti, eppure legati fatalmente all’espressività materica, tattile e ottica della superficie. L’esposizione, curata da Irene Sofia Comi, si protrarrà fino al 3 marzo 2021.
Il titolo della mostra, Electro Glide in Blue, sottolinea gli elementi comuni alle tre serie messe a punto da Hermann Bergamelli: Electro inteso come processo, Glide come erranza verso un mutevole orizzonte formale in equilibrio tra caos e ordine, e in Blue quale elemento misterioso appartenente a ogni lavoro. Le opere del bergamasco Bergamelli sono esempi di pittura inconsueta che ritrova sé stessa dopo processi produttivi in cui si sperimenta attraverso azioni che non le sono proprie, poiché frutto dell’azione meccanica della macchina da cucire. L’atto del cucire è per l’artista elemento ricorrente sin dagli esordi della sua carriera, insieme a un inesausto riferimento alla letteratura, che lo aiuta a riconoscere la strada del proprio labirinto interiore.
Le opere di Hermann Bergamelli restituiscono una condizione umana incerta, in un equilibrio sintattico precario, collocato tra ritualità caotica e ordine lineare. Una pratica artistica che si riversa in un corpo a corpo con il lavoro in fieri, che diventa testimonianza e sintesi di un processo empirico e fisiologico. L’azione ripetitiva del cucito a macchina si ripresenta nella fase di tintura dei tessuti da tappezzeria, attraverso l’immersione delle pezze in additivi coloranti o pigmenti di derivazione naturale, come spezie, fiori e piante, fissati poi con l’azione dell’aceto e del sale.
Per realizzare le Stratificazioni, l’artista cuce una fitta rete di filo nascosto, che congiunge le singole fettuccine di tessuto accostate, creando un movimento sinuoso e scomposto, ricco di effetti di pieno e di vuoto, esplorando il limite tra la profondità pittorica e la matericità scultorea. Nella serie più recente, intitolata Immersioni, Bergamelli accosta tessuti che generano affondi spazio–temporali, dove le cuciture diventano linee d’orizzonte sottili e minimali, grado zero nella definizione dello spazio assoluto. La sola eccezione al cucito avviene nelle Compressioni, nate dallo schiacciamento in una morsa di sezioni di tessuto, tenute insieme da un equilibrio quasi zen di forze contrapposte.
Il processo di creazione delle tele dell’artista dà vita a opere totalizzanti, frutto di un agire quotidiano e organico che si formalizza nelle tre soluzioni sopra citate, ciascuna con un grado di profondità differente, dato dal colore, dal filo da cucito e dalla fibra del tessuto. Stratificazioni, Immersioni e Compressioni rappresentano il frutto di una ricerca coerente e personale dell’artista, che interpreta il reale come incessante ricerca interiore.