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Intimità, corpo, relazione. Tre film per il cinema sperimentale di Marinella Pirelli

Marinella Pirelli, Doppio Autoritratto (1974)

La galleria londinese Richard Saltoun presenta online Tre film, in cui riunisce tre delle pellicole più significative di Marinella Pirelli: Narciso, Film Esperienza (1966-67), Indumenti (1966-67) e Doppio Autoritratto (1973-74). Ogni film sarà disponibile solo per sette giorni durante la mostra.

Attiva sulla scena artistica italiana a partire dal Secondo Dopoguerra, Marinella Pirelli (Varese, 1925 – 2009) inizia la sua carriera come figurista, vetrinista e illustratrice di pagine settimanali, ma è il cinema di Roma che la attira. Nel 1950, trasferitasi nella capitale, da subito frequenta gli artisti e soprattutto il mondo del cinema, al quale si avvicinerà in veste di disegnatrice. È tuttavia negli anni Sessanta che si colloca l’elezione consapevole della pellicola come medium artistico, che attraverso un lavoro di indagine costante, l’ha condotta a risultati pionieristici nel campo del cinema sperimentale. La macchina da presa le permette di cogliere la mobilità dei processi, di dare il senso del farsi di un gesto, di un pensiero, di un’immagine; insieme alla possibilità di indagare una nuova dimensione che si crea nella relazione tra corpo e tecnologia, grazie all’impiego di cineprese leggere e maneggevoli.

Marinella Pirelli, Indumenti (1966-67)

Le tre pellicole prese in considerazione trattano tematiche legate all’idea di intimità, di corpo e al farsi della vita di ciascuno in relazione con l’altro. Momenti di riflessione autobiografica sulla femminilità e sull’essere artista, su cui indubbiamente ha influito l’amicizia con a critica dell’arte Carla Lonzi, protagonista del film-documento Indumenti (1966-67). Qui la pellicola assume la duplice funzione di documentazione – nel riprendere Luciano Fabro nell’atto di eseguire un calco in carta velina del seno della Lonzi – e di processo generativo, creativo e sperimentale. In Narciso, film esperienza esplora il proprio corpo, in un momento di intimità domestica, in cui la colonna sonora è costituita dalla stessa voce dell’artista registrata su nastro magnetico mentre si interroga sulla propria identità di donna, madre e artista. Infine, Doppio autoritratto, realizzato tra il 1973 ed il 1974, in cui Marinella Pirelli torna a filmare sé stessa, diventando contemporaneamente sia regista sia attrice, e con il quale l’artista chiude la stagione di sperimentazione con la pellicola.

Figura eccentrica nel panorama dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta, Marinella Pirelli si è dedicata a lungo alla sperimentazione in un percorso intimo e solitario, che l’ha portata ad avvertire l’impossibilità di stare dentro un linguaggio, per continuare invece a sperimentare, nel tentativo di non ripetersi mai. Con la medesima intimità noi oggi da casa potremo fruire del cinema sperimentale della Pirelli, con la consapevolezza che possiamo essere coscienti di noi stessi solo in presenza dell’altro, perché come diceva la Pirelli: «La cinepresa era il mio partner: ognuno di voi è ora il mio partner».

Date di proiezione:
8–14 Feb | Narciso, Film Esperienza (1966-67)
15–21 Feb | Indumenti (1966-67)
22–28 Feb | Doppio Autoritratto (1973-74)

Marinella Pirelli nel suo studio di Roma

Informazioni

https://www.richardsaltoun.com/viewing-room/

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