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Indagine sui nuovi confini della pittura. La bella mostra di Jessica Stockholder alle OGR di Torino

Robert Mangold, Curved Plane / Figure XI (1995)

L’11 febbraio, le Officine Grandi Riparazioni di Torino hanno inaugurato la mostra Cut a rug a round square, che vede come curatrice l’artista americana Jessica Stockholder. L’esposizione unisce eccezionalmente la Collezione d’Arte Contemporanea “la Caixa” e quella della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, affrontando il tema della pittura, i suoi limiti e le sue nuove possibilità.

Le OGR di Torino – da ex officina per i treni a spazio per la ricerca artistica e tecnologica – ospitano negli spazi del Binario 1 (l’area dedicata all’arte e alla cultura) la mostra Cut a rug a round square curata dall’artista americana Jessica Stockholder (Seattle, 1959). Una delle artiste più influenti del panorama americano, lavora accostando materiali banali, quali le sedi, i tessuti, gli utensili da cucina, scatole di plastica, sui quali interviene con il medium pittorico. Combinando oggetti, colore e pittura, attiva l’attenzione e trasforma la percezione dello spettatore, costretto a vedere con occhi nuovi oggetti a lui familiari. La Stockholder, infatti, ha avuto negli ultimi vent’anni un ruolo cruciale nello sviluppo del dibattito sulla pittura e i suoi limiti, espandendone il concetto in un costante dialogo tra media diversi, tra forma e spazio, forzando i limiti della pittura verso la dimensione scultorea e installativa.

In occasione della mostra torinese alle OGR, Jessica Stockholder lascia il ruolo d’artista per prendere la parte della curatrice. L’esposizione, una collettiva, espone due collezioni: la Collezione d’Arte Contemporanea “la Caixa” di Barcellona, una delle più prestigiose collezioni di origine bancaria, e quella della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, le cui opere sono in comodato permanente presso i musei torinesi di Gam – Galleria d’arte Moderna e Castello di Rivoli, Museo d’arte contemporanea. Unendo opere di produzione e provenienza eterogenea, l’artista indaga la pittura e i suoi modi, le sue definizioni categoriche attraverso i limiti di genere, studiandone i bordi letterali e metaforici. Jessica Stockholder, infatti, dichiara: «I dipinti sono essi stessi di solito caratterizzati da geometrie rettilinee. Ciò che accade al loro interno spinge contro i loro bordi. I bordi sono sia letterali che astratti; i bordi sono definiti dalla fine del supporto materiale, ma il rettangolo, inteso come mappatura, viene compreso in virtù dell’astrazione».

Cut a rug a round square curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino

Da Vito Acconci ad Aurelio Amendola, da Monica Bonvicini a Lawrence Weiner, da Edward Ruscha a Diego Perrone, la Stockholder ha notato quanto nelle opere di questi artisti ricorra il riferimento alla geometria e soprattutto al cerchio e al quadrato, e quanto le forme rettilinee e quelle circolari contribuissero a incanalare i contenuti e a segnare i bordi delle opere d’arte. Così è intervenuta nell’allestimento trasformando l’intera mostra in un’opera d’arte a sé, in una grande installazione ambientale che riprende, in forma esperienziale, la riflessione dello scontro tra il cerchio e il quadrato come immagine dello scontro produttivo tra razionalità e fantasia, ordine e sovrabbondanza, corpo e idea. La mostra, dunque, invita lo spettatore a perdersi in un mondo di forme e colori, e a riflettere sulla disciplina della pittura e sulla possibilità di ridisegnarne i confini, in uno spazio niente affatto neutrale come quello delle OGR.

Cut a rug a round square curated by Jessica Stockholder, 2021. Installation view at OGR Torino. Photo Andrea Rossetti for OGR. Courtesy OGR Torino

Informazioni

OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino

www.ogrtorino.it/

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