Il guerriero di Basquiat potrebbe diventare l’opera d’arte occidentale più costosa mai venduta all’asta in Asia. Attualmente questo primato è di Gerhard Richter (Sotheby’s Hong Kong)
Il dipinto del 1982 sarà venduto in un unico lotto serale da Christie’s Hong Kong il 23 marzo con una stima di 31-41 milioni di dollari (HK $ 240.000.000-320.000.000). La vendita serale in live streaming si intitola We Are All Warriors – The Basquiat Auction e sarà il momento chiave delle aste della stagione primaverile del XX secolo di Christie’s.
Secondo gli esperti della Maison di Pinault il lavoro è destinato a diventare l’opera d’arte occidentale più costosa mai offerta in asta in Asia. Attualmente questo primato – che risale all’ottobre 2020 da Sotheby’s a Hong Kong – è per il dipinto di Gerhard Richter del 1987 “Abstraktes Bild (649-2)”. Il dipinto è stato acquistato dal The Pola Museum of Art, un museo privato di Hakone, in Giappone, per HK $ 214,6 milioni (29,2 milioni di dollari). Quasi il doppio della stima pre-vendita. Fino ad oggi è l’opera d’arte occidentale più costosa mai venduta in un’asta in Asia.
Dipinto nel 1982, all’apice della sua potenza artistica, il Guerriero di Jean-Michel Basquiat che andrà in asta il mese prossimo è un ritratto imponente. L’opera sarà offerta in un formato di vendita che evidenzia l’appeal internazionale di Basquiat, unendo collezionisti di diverse aree geografiche e fusi orari. La serata rifletterà il dialogo stabilito tra i due hub culturali di Londra e Parigi che si era sperimentato nell’ottobre 2020 e nella serie “da Hong Kong a New York” nel dicembre 2020.
Warrior
Warrior è considerata una delle migliori creazioni di Basquiat e fa parte di una serie creata su tavola nel 1981-82, tra cui si segnalano “La Hara” e “Irony of Negro Policeman”. “La Hara”, del 1981, è stato venduto nel 2017 sempre da Christie’s per 34,967,500 $ ed era stato consegnato alla maison dal noto collezionista e uomo d’affari Steve Cohen.
L’opera è stata realizzata, come detto, in uno dei periodi più belli per il Picasso nero.
E’ un magistrale esempio di quando il linguaggio artistico di Basquiat raggiunge la maturità- come sottolineano gli esperti della casa d’aste- un pezzo di assoluto rilievo, che mette in mostra la sua celebrata energia grezza ed esuberante, che permea ogni centimetro della composizione”.
Inoltre è un lavoro semi-autobiografico. Basquiat era altamente consapevole della disuguaglianza nell’ambiente socio-politico e dell’assenza di rappresentazione dei neri nella storia dell’arte: “Warrior” può quindi essere interpretato come un’opera semi-autobiografica, dove l’artista si raffigura come un potente guerriero a figura intera, che brandisce la sua spada d’argento, puntando i suoi occhi penetranti direttamente verso lo spettatore. La figura del gladiatore simile a Cristo è un argomento cruciale ampiamente esplorato dall’artista in numerosi schizzi prima di questo lavoro.
Esposto per la prima volta alla Akira Ikeda Gallery, Tokyo, nel 1983, “Warrior” è stato presentato in numerose pubblicazioni e mostre di Basquiat in tutto il mondo. In particolare, è stato uno dei pezzi centrali della mostra campione d’incassi del 2019 “Jean-Michel Basquiat” che si è tenuta a New York, al Brant Foundation Art Study Center.
Il venditore, un collezionista americano, lo ha acquistato nel 2012 da Sotheby’s a Londra per 8,7 milioni di dollari. Prima della vendita nel 2012, l’opera – una volta della famiglia Mugrabi- era stata venduta sempre da Sotheby’s Londra nel 2007 per 5,6 milioni di dollari e, prima ancora, nel 2005 per 1,8 milioni di dollari.
Se venduta al prezzo stimato oggi, sarà stato un ottimo affare!