Al Children’s Museum di Verona è in cantiere un progetto pilota per sperimentare terapie riabilitative per bambini affetti da disabilità o fragilità temporanee.
Professionisti del settore museale e specialisti dell’età evolutiva uniti per dare vita all’ambizioso progetto di un polo sperimentale per i bisogni del bambino e il benessere della famiglia.
Accade a Verona, all’interno del giovanissimo Children’s Museum, con la collaborazione di International Inner Wheel Club Verona Bee Lab e Studio Incipit – Family Care, il patrocinio della Rete Nazionale dei Musei dei Bambini e il sostegno economico della comunità veronese.
Un progetto coraggioso e necessario, figlio di un momento storico senza precedenti, dove la crisi di Covid19 e la conseguente chiusura prolungata di scuole, spazi educativi e luoghi per l’apprendimento informale ci ha portato a parlare di deprivazione educativa e culturale per bambini e adolescenti.
A questa problematica, già sollevata da Save the Children a tre mesi dall’inizio della pandemia, si aggiunge la fragilità economica delle molte famiglie italiane che, a seguito della precarietà lavorativa dell’ultimo anno, temono e rischiano di non potere sostenere i costi di terapie necessarie allo sviluppo psicofisico e cognitivo dei loro figli.
A colmare questo vuoto fra bisogni e possibilità arriva la proposta di “Children’s Museum! Mind the Gap!”, il progetto pilota che mira a ridefinire il ruolo del museo anche in termini di inclusività e welfare attraverso l’erogazione di una serie di servizi gratuiti.
Il progetto, ideato e coordinato da Caterina Lorenzetti, punta a rendere la visita al museo più accessibile e idonea allo svolgimento di gioco-terapie per bambini, esperienze psicomotorie e di integrazione sensoriale. Gli spazi e gli exhibit del museo saranno infatti utilizzati come strumento di riabilitazione attraverso attività di psicomotricità, musicoterapia e logopedia. A queste si aggiungono sportelli di consulenza educativa, cicli di incontri e percorsi psicologici con terapisti del settore per genitori di bambini con bisogni speciali che ne faranno esplicita richiesta.
Più realtà che sogno a occhi aperti, Mind the Gap! ha già lanciato la sua campagna di crowdfunding per l’avvio del progetto attraverso la piattaforma Produzioni dal basso, con l’obiettivo di iniziare a erogare i servizi al raggiungimento della quota minima di 20.000 euro.
Quello del Children’s Museum di Verona, nato nel 2019 e diretto da Lucio Biondaro e Alessio Scaboro, è il virtuoso esempio di come un giovane museo possa fare la differenza per la sua comunità, rispondendo in maniera celere ed efficace alle esigenze e ai bisogni intercettati.
Esperimento che, se replicato da realtà simili, potrebbe portare a una nuova percezione del museo da parte dei cittadini e alla riaffermazione del suo ruolo di pubblica utilità per il Paese in un momento così delicato.
Informazioni sul progetto:
Sito web: www.cmverona.it/mindthegap
Contatti: segreteria@cmverona.it