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Ritratto Paesaggio Astratto. Il MUFOCO riparte con immagini che hanno fatto la storia

Luigi Ghirri, Laguna di Orbetello, Grosseto, 1974
Luigi Ghirri, Laguna di Orbetello, Grosseto, 1974

Da Paola Agosti a Luigi Ghirri, passando per Letizia Battaglia, Mimmo Jodice, Lisetta Carmi e molti altri. Il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo riapre al pubblico con la mostra Ritratto Paesaggio Astratto. Tre percorsi  dal carattere divulgativo e didattico esplorano i temi del paesaggio, del ritratto e della sperimentazione astratta attingendo dall’immenso patrimonio del museo.

Una mostra che mira a consentire a tutti di esplorare l’archivio della biblioteca specialistica conservati nella sede di Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo-Milano, in mesi in cui l’accesso al Museo è fortemente limitato. Prende il via il 25 febbraio Ritratto Paesaggio Astratto, esposizione che attinge da un patrimonio che conta circa 2 milioni di immagini e 20 mila volumi. Oltre cento opere, suddivise sui tre piani del museo, offrono uno spaccato significato dell’evoluzione della fotografia (soprattutto italiana) dal secondo dopoguerra a oggi.

Franco Fontana, Basilicata, 1978

Si parte con il ritratto, che in fotografia è stato uno dei primi generi a prendere piede nella società offrendo a costi accessibili la possibilità di lasciare una traccia di sé attraverso la raffigurazione del proprio volto. Dallo studio, la pratica del ritratto si è spostata in esterno, aggiungendo elementi di definizione dell’identità e inserendosi nel racconto del quotidiano.

Una sezione è dedicata all’evoluzione della fotografia di paesaggio, dalla tradizione delle vedute pittoriche allo sviluppo di uno sguardo autonomo, per arrivare a una rappresentazione sempre più lontana da un’idea di contemplazione a favore di nuove strategie visive e narrative che riattivano il dialogo con l’identità dei luoghi.

Ando Gilardi, Perle di vetro, 1970

Infine, l’attenzione si sposta su fotografia e astratto, che nell’accezione comune sembrano due mondi distanti, dato che la fotografia è, per sua stessa natura, la riproduzione di una porzione di realtà. Tuttavia, quando nell’ambito delle Avanguardie crolla il concetto di rappresentazione, alcuni artisti sperimentano l’applicazione di schemi astratti intervenendo direttamente sulla materia e sui supporti con diverse tecniche.

In parallelo alle opere fotografiche, il percorso espositivo presenta una selezione di libri tratti dalla biblioteca specialistica che arricchiscono e integrano la narrazione dei tre generi del linguaggio fotografico.

Paola Agosti, Argentina, Las Varillas, 1990

 

La Digital Exhibition sul sito del Museo: www.mufoco.org/digitalexhibitions.

 

Informazioni

Museo di fotografia contemporanea, Via Frova 10, Cinisello Balsamo (MI)

dal mercoledì al venerdì 15-19

ingresso gratuito

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