In occasione dell’asta del 24 marzo, Artcurial presenta la mostra Gli artisti di Le Hangar, le origini di arte africana contemporanea, dal 18 al 22 Marzo a Parigi. Una grande opportunità per scoprire il lavoro di questi artisti, dove appare chiara la connessione tra arte classica e arte africana contemporanea.
Per la vendita che avrà luogo il 24 marzo, Artcurial presenta una mostra degli Artisti di Le Hangar dal 18 al 22 marzo 2021. Si tratta degli artisti che hanno lavorato nello studio di Pierre Romain-Desfossés nella metà del XX secolo a Elisabethville (oggi noto come Lubumbashi, Repubblica Democratica del Congo). Artcurial espone una trentina di opere dei maestri dell’arte moderna congolese, inclusi Mode Muntu, Bela Sara, Pilipili, Mwenze Kibwanga e Kabinda.
Una mostra di qualità museale, con opere provenienti principalmente da collezioni belghe, che rivela le connessioni tra questi artisti autodidatti e l’arte contemporanea. Gli artisti di Le Hangar rappresentano un emblematico legame tra arte classica e arte africana contemporanea, sviluppatosi lontano da qualsiasi influenza occidentale. Nessuno di loro era presente nel radar dei collezionisti fino alla mostra Beauté Congo alla Fondazione Cartier ne 2014-2015. la quale ha rivelato la loro modernità. Da allora, il loro lavoro è stato molto apprezzato dai collezionisti.
La Scuola di Le Hangar
La Scuola di Le Hangar fu fondata da Pierre Romain-Desfossés negli anni ’40 a Elisabethville, oggi conosciuta come Lubumbashi nella Repubblica Democratica del Congo. All’inizio degli anni ’40 Romain-Desfossés, un ex ufficiale bretone della marina francese, si mise in viaggio attraverso l’Africa con Bela, dalla tribù dei Sara, in cerca di un posto dove stabilirsi. Artista egli stesso e sostenitore dell’arte indigena di Brazzaville, si dedica alla pittura e alla scrittura, per poi trasferirsi a Elisabethville del 1944, dove la scena culturale era fiorente.
Coinvolto nella fondazione dell’African Union of Arts and Letters, con l’obiettivo di promuovere l’arte indigena, fonda poi Le Hangar. Questo centro per le arti non si proponeva di insegnare ai suoi studenti l’arte occidentale, ma piuttosto di incoraggiarli a sperimentare e sviluppare i propri percorsi. In linea con i loro talenti, questi artisti prediligevano la pittura, l’illustrazione e arti decorative. Non c’erano “scuole” o insegnanti a indirizzare questi alunni, che invece erano incoraggiati a esprimere la propria visione del contesto africano. Da qui le istituzioni europee hanno iniziato a interessarsi e alcuni artisti di Le Hangar hanno esposto le loro opere a Bruxelles, Parigi, Roma, Londra e più tardi New York e Sud Africa. Con temi tutti legati al mondo naturale, Bela, Mweze Kibwanga e Pililipi, ciascuno con il proprio vocabolario, raffigurano scene che ritraggono caccia, pesca e cerimonie. Animali selvaggi, pesci, uccelli e cacciatori si evolvono come racconti dalla savana.
Mwenze Kibwanga
Mwenze Kibwanga è entrato a far parte di Le Hangar nel 1950 ed è rimasto per i quattro anni successivi. Il suo lavoro ha uno stile unico, con pennellate che attraversano l’intera composizione. Ispirato dai tessuti tradizionali, le sue scene di caccia e cerimoniali sembrano vibrare, come nel suo olio su cartone senza titolo, stimato tra 2000 e 3000 €. Mwenze ritrae un senso di movimento su un piano completamente piatto, senza prospettiva.
Bela
Bela, originario del Ciad e appartenente alla tribù dei Sara, divenne il braccio destro di Romain Desfossés nel 1940. Il primo “discepolo” di Desfossés era attratto dal fondo dell’oceano, dalle scene di caccia, dai paesaggi boschivi. Colorista eccezionale, Bela ha combinato cromie brillanti e contrastanti, spesso utilizzando sfumature non realistiche, come la raffigurazione del fondo di l’oceano in un giallo scintillante. La sua tecnica digitale, senza l’utilizzo di contorni, conferisce alle sue composizioni senso del ritmo e della tensione, come si può vedere nei suoi dipinti offerti in vendita: Poissons (est: 5.000 – 8.000 €) e una scena naturale senza titolo, stimata tra 5 500 e 7 500 €.