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Cultura a misura d’uomo: abbattere le barriere architettoniche per un patrimonio culturale più accessibile a tutti

Cultura a misura d’uomo Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo

Sensibilizzare le persone ponendo l’attenzione sui macro-temi del mondo culturale non è solo un dovere ma, oggi più che mai, una missione.

Pensando a tutti gli invalidi, siano anziani o giovani, non vedenti, non udenti o con problematiche varie che per una ragione o per l’altra fino ad oggi hanno avuto un accesso limitato al mondo della cultura e degli eventi culturali, si avverte l’urgenza di riparare ai danni di un’incuria gestionale e organizzativa che ha avuto la meglio.

La cultura rende liberi e sembra scontato sostenere che tutti (ma proprio tutti) debbano avere il diritto di goderne. Un non vedente ha il diritto di ‘vedere’, un non-udente ha il diritto di ‘sentire’. L’arte, la musica, il passato, la storia, le tradizioni, i monumenti devono essere tramandati ed apprezzati da tutti al pari di cibo e buon vino che si lasciano degustare con semplicità ed immediatezza.

Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo

Finalmente le parole ‘accessibilità’ e ‘fruibilità’ stanno entrando nel gergo dei più e l’Italia si sta muovendo proprio in questa direzione. Ma le difficoltà sono ancora tante.

Oggi pensare di entrare in un museo e trovare una struttura adeguata alle esigenze di un ipovedente, di un non vedente o di un sordo muto non è così scontato. Alcune strutture sono certamente preparate ad accogliere persone su sedia a ruote o con ridotta capacità motoria grazie alla presenza di ascensori interni e percorsi ad hoc ma molte altre, come ad esempio tanti siti ed aree archeologiche, riservano una scarsa attenzione anche a queste misure d’accortezza minime. A Roma, per esempio, un turista su sedia a rotelle riesce ad accedere più facilmente al Colosseo piuttosto che al Foro Romano o sul Palatino dove il percorso, reso ancora più impervio da insidiosi sampietrini e da un terreno dissestato, lascia poche speranze.

Molti tra enti, volontari, associazioni e Onlus, stanno lavorando per sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e le strutture al fine di abbattere le innumerevoli ‘barriere architettoniche’ presenti nei luoghi della cultura. Tra queste meritano una menzione speciale la U.I.C.I. (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) che, collaborando con l’Associazione di volontariato Museum, ha stilato una lista completa di tutti i musei e le aree culturali organizzate in questo senso presenti su suolo italiano, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, il FAI (Fondo Ambiente Italiano), l’ENS (Ente Nazionale Sordi) e l’agenzia per i servizi turistici Rome&Italy con sede a Roma che, oltre ad offrire i propri servizi rivolti al turismo ‘normodotato’, organizza anche tour ed itinerari su misura per diversamente abili.

Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo

Con le due iniziative didattiche l’Arte ti accoglie: Video Lis nei Musei Civicie Musei da Toccare: Visite tattili la Sovrintendenza Capitolina mira a garantire accessibilità e fruibilità del patrimonio storico-artistico al più ampio pubblico possibile. Il progetto Video Lis, realizzato dall’Istituto Statale per Sordi di Roma, mette a disposizione video presentazioni nella lingua dei segni all’interno di 11 spazi del sistema: Museo di Roma a Palazzo Braschi, Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali, Centrale Montemartini, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Museo Pietro Canonica, Musei di Villa Torlonia: Casino Nobile e Casina delle Civette, Museo Napoleonico, Museo dell’Ara Pacis, Galleria d’Arte Moderna e i Musei Capitolini.

Fanno parte del secondo progetto, Musei da Toccare, tutti i musei sopraelencati più il Museo delle Mura con l’iniziativa ‘Toccare un segno urbano’, il Museo Barracco con ‘A contatto con l’arte del Mediterraneo Antico: la Collezione Barracco’ ed il Museo di Casal de’ Pazzi con ‘Il Pleistocene da toccare’. Dopo il successo dell’iniziativa, a questa lista si sono gradualmente aggiunti il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, il Museo di Roma in Trastevere, il Museo Civico di Zoologia, il MACRO, il Museo degli Strumenti Musicali ed il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini.

Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo

Il FAI, in collaborazione con l’ENS e la Regione Lombardia, ha attivato i progetti ‘Beni FAI per tutti’, indirizzato ai visitatori con disabilità intellettive e ‘Sentire l’arte’ per fruitori non udenti.

Della partecipazione attiva dei sordi alla vita e agli eventi culturali del nostro paese se ne è occupato l’ENS che, in collaborazione con il MIBACT e con il patrocinio ICOM, ha portato avanti l’ambizioso ‘Progetto M.A.P.S.’, mappando tutti i musei e i luoghi dell’arte italiana accessibili alle persone con disagi uditivi.

Uffizi da Toccare è l’altra grande novità che giunge dalla Toscana: un percorso tattile-sensoriale che dal 2013 accompagna il visitatore ipo o non vedente attraverso l’impiego di didascalie ‘speciali’, in braille o a caratteri ingranditi, mappe tattili in rilievo e riproduzioni 3D di molti capolavori.

Cultura a misura d’uomo
Cultura a misura d’uomo

In area lombarda sono attrezzati per ipo e non vedenti alcuni importanti musei. A Milano il Museo del Duomo ed il Museo di Storia Naturale e Planetario sono già attivi e ben organizzati, così come la Villa Romana presso Desenzano sul Garda, il Museo Civico “Ala Ponzone” -Museo Stradivariano di Cremona, il Museo del Tessile presso Busto Arsizio o Palazzo Te a Mantova.

Ancora il Museo Egizio e quello della Sindone a Torino e altri ancora in Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo senza dimenticarsi del Sud Italia con la Pinacoteca provinciale di Bari, il Museo Archeologico di Villa Sulcis nelle vicinanze di Cagliari ed il Museo Archeologico di Santo Spirito a Caltanissetta per citare solo alcuni progetti già attivi, in attesa che la lista possa allungarsi.

Ad oggi, solo in Italia, sono circa 5 milioni gli audiolesi e 2 milioni gli ipo e non vedenti.

Troppi per attendere un’organizzazione gestionale decisa ed efficace. Ed in questo scenario ci si interroga su quali siano gli spazi e i ruoli anche dell’arte contemporanea, già di per sé meno fruibile dai non addetti. Come gestire in questo contesto e per queste persone la fruibilità del suo nuovo linguaggio, dei nuovi mezzi e strumenti?

Quali nuovi orizzonti, quali strategie adottare affinché l’intero patrimonio culturale sia accessibile a tutti?

Andare oltre la gratuità, andare oltre il semplice ascensore o il limitato numero di opere messe a disposizione per chi, per ora, rimane nell’ombra.

Andare oltre per capire e riorganizzare un intero sistema in parte stantio e arretrato.

Andare oltre per ‘vedere’ insieme ad un non vedente e per ‘sentire’ con un non udente cosa significhi davvero apprezzare la cultura a 360° gradi.

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