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La danza come luogo di possibilità e di contemplazione. Mårten Spångberg a Berlino

Marten Spangberg, “La Substance, but in English” 2014
Marten Spangberg, “La Substance, but in English” 2014

Per 26 giorni – dal 5 al 30 marzo 2021 – Mårten Spångberg realizzerà una serie di performance dislocate nella città di Berlino, per riflettere su come la danza possa diventare un luogo di possibilità e di contemplazione. Il progetto sarà accompagnato da un Abecedario, pubblicato sul sito www.liaux.org, e da 26 brevi podcast rilasciati ogni giorno. I podcast si possono sentire su Spotify, Soundcloud e Achor.

“They Returned Every Day At The Same Time To The Same Place”, a cura di Francesca Verga, è una proposta di coreografia che, per quanto la sua rappresentazione sia basata sul web, cerca di essere rigorosa con l’astrazione intrinseca della danza e la sua capacità di comunicare oltre la vista.

Marten Spangberg, 'They Were Thinking' Commissioned by ObScene Festival, 2020
Marten Spangberg, ‘They Were Thinking’ Commissioned by ObScene Festival, 2020

Questa proposta forma una convivialità con il lavoro dell’artista visivo Ian Wilson, così come con il noto Abecedario, che Claire Parnet condusse con Gilles Deleuze negli anni ‘80. Se il lavoro della Wilson può essere visto, tra le altre cose, come una critica delle istituzioni, questo progetto affronta la presenza, la preminenza dell’occhio e le forme di spettatorialità. Allo stesso modo, se l’Abecedario di Parnet richiama una forma di intimità con il paesaggio filosofico di Deleuze, questa proposta consiste in una serie di riflessioni dove la danza opera come punto di partenza.

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