Il catalogo dei Dipinti Antichi e del XIX secolo che sarà esitato il 18 e 19 marzo a Genova, negli spazi barocchi di Palazzo del Melograno, sede storica della Wannenes, è ricco di rarità e opere di grande fattura.
Ne sono un esempio i ritratti di San Tommaso, Mattia, Giacomo di Alfeo e Pietro di un pittore caravaggesco attivo a Roma nel XVII secolo (lotto 1184, stima 30.000 – 50.000 euro), proveniente dalla collezione fiorentina di Cristina Malvezzi Campeggi.
Due nobildonne, superbamente vestite, sono protagoniste di queste vendita: la prima è il Ritratto di dama, realizzato da un pittore del XVI secolo, proveniente dalla Galleria Zabert (lotto 1176, stima 5.000 – 8.000 euro). L’aspetto principale di questa produzione si coglie nella descrizione attenta dei tessuti e loro ornamenti e una puntigliosa analisi dei volti. Il secondo Ritratto di dama è firmato da Giovanni Maria Delle Piane detto il Mulinaretto (Genova, 1660 – Monticelli d’Ongina, 1745). Attivo per i Borbone e richiestissimo dalla committenza nobiliare genovese, soprattutto femminile, che lo elesse quale regista delle iconografie dinastiche cittadine (lotto 962, stima 7.000 – 8.000 euro).
Altra una splendida tela è Giuditta e Oloferne (già nella collezione Zebone di Genova) di Paolo Gerolamo Piola (Genova, 1666 – 1724), che raffigura l’apice drammatico dell’episodio, quando l’eroina trattiene con fierezza il macabro trofeo. Lo sfumare dei colori distesi con intensità e l’ambientazione, con la quinta scenica di tessuto che allude alla tenda del generale assiro, crea un’elegante effetto teatrale di gusto barocco (lotto 1180, stima 8.000 – 12.000 euro).
Rara e da veri e propri appassionati connoisseur La Veduta di Capri da Marina Grande verso la Punta di Tiberio firmata 1770 (lotto 1160, stima 1.500 – 2.000) da Jakob Philipp Hackert (Prenzlau, 1737 – San Pietro di Careggi, 1807). L’opera racconta il viaggio che Hackert intraprese nel 1769 in Italia, visitando Venezia, Firenze, Roma, e Napoli che diverrà la sua città d’elezione. Il primo soggiorno come sappiamo si data proprio al 1770, quando l’artista giunge a Napoli per ammirare Pompei, Ercolano, i Campi Flegrei, il Vesuvio e come vediamo l’isola di Capri.
Una delicata matita e acquarello su pergamena di Nicolas Marechal (Parigi, 1753 – 1803), che rappresenta un Levriero (lotto 1182, stima 10.000 – 15.000); Ritorno dalla messa di Luigi Nono (Fusina, 1850 – Venezia, 1918), che racconta, quasi con tenerezza, l’importanza per la gente di campagna di recarsi alla messa domenicale (lotto 1355, stima 8.000 – 10.000 euro); di grande piacevolezza estetica e sicuro talento realizzativo la Figura di donna di Leonardo Gasser (Firenze 1831 – dopo il 1892) datata 1862 (lotto 1327, stima 5.000 – 7.000 euro).
La nidiata di Alessandro Milesi (Venezia, 1856 – 1945) del 1886, è infine intrisa di poesia e verità raccontata attraverso una scena di vita quotidiana, ambientata all’interno di una dimora veneziana. L’artista coglie l’atmosfera intima familiare tipica della Venezia dell’Ottocento con toni calmi, morbidi e ricchi di romanticismo, in grado di conferire una sensazione di serenità (lotto 1320, stima 4.000 – 6.000 euro).