Con un brève comunicato, il Syndicat National des Antiquaires, suo organizzatore, annuncia la fine della storica Fiera antiquaria, la Biennale des Antiquaires des Paris, che dal 1962 si svolgeva sotto le celebri vetrate del Grands Palais.
Nata su idea di André Malraux, ministro della cultura, la Biennale ha conosciuto momenti di vera grandeur. La sua fama è tale che già nel 1970 la Biennale è visitata da numerose personalità politiche, della cultura, oltre che da personaggi della mondanità come Hubert de Givenchy, Cary Grant tanto per citarne alcuni.
Eleganza e mondanità sono un vero must. Alle ambitissime cene charity che dal 1996 la Biennale organizza a favore della Fondation Hopiteaux de Paris-Hopiteaux de France partecipa la Tout-Paris .
La vetustà delle strutture costringe il Grand Palais a chiudere nel 2001 per restauri e la Biennale si trasferisce, al Carrousel du Louvre.
Nel 2006 torna nella prestigiosa sede con un progetto ambizioso : porta l’offerta antiquariale a 15 discipline diverse con oltre 7000 oggetti d’arte, che attraversano tre millenni.
Nel 2017 diventa annuale e cambia nome in Biennale di Parigi.
Dopo 31 edizioni, la Biennale Paris, termina il suo percorso. Finiti i fasti di questa manifestazione con prestigiose scenografie di Pier Luigi Pizzi o François-Joseph Graf o ancora Karl Lagerfeld.
Per via della pandemia, il Syndicat des Antiquaires era stato costretto nel maggio 2020 a spostare la 32a edizione a settembe 2021. Ora ha deciso di gettare la spugna. Nel comunicato inviato dichiara che « intende diventare partner di un nuovo evento che celebrerà l’eccellenza delle arti e dell’alto artigianato » mettendo la parola fine alla Biennale di Parigi.
A realizzare questa iniziativa sarà la Arts and Fine Crafts Foundation coadiuvata da Manufactura, una società di organizzazione di eventi, entrambe ideate da Alex Cassin.
Questo nuovo evento si terra alla fine di novembre 2021 nella sede del Grand Palais éphémère, realizzato dall’architetto Jean-Michel Wilmotte.