La galleria Mazzoleni ha annunciato la nuova collaborazione con Marinella Senatore, una delle artiste italiane più note a livello internazionale, che ha trovato nella dinamica di scambio, condivisione e partecipazione, il cardine della propria ricerca artistica.
Quando nel 1987 Giovanni e Anna Pia Mazzoleni fondarono a Torino la galleria Mazzoleni, iniziarono dedicandosi ad artisti italiani e internazionali del XX secolo, concentrandosi soprattutto sull’arte del secondo dopoguerra italiano. Solo negli ultimi anni la galleria si è aperta al nuovo panorama dell’arte contemporanea. Ed ecco allora inserirsi – tra gli artisti consolidati della scuderia Mazzoleni, come De Chirico, Baj, Bonalumi, Pistoletto, Fontana, Manzoni, Balla, Paolini – l’artista e performer Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, 1977).
“Il mio lavoro è energia; un’energia che si sviluppa dal cortocircuito tra elementi differenti messi in dialogo in uno stesso spazio”. Queste le parole di Marinella Senatore, artista poliedrica, che pone l’individuo e le comunità al centro del proprio processo creativo, sempre più partecipato e partecipativo. Il suo lavoro fonde insieme forme di resistenza e dialetti locali con la cultura popolare, la danza, la musica, gli eventi di massa e l’attivismo. Attraverso vari momenti di incontro, Senatore riconsidera la natura politica delle formazioni collettive e offre al pubblico un’opportunità per generare un cambiamento sociale. L’eterogenea produzione dell’artista, bidimensionale e scultorea, è caratterizzata da una varietà di linguaggi e di tecniche: fotografie di medio e grande formato, disegni a matita e a carboncino, acrilici su tela, collage e photocollage e ancora installazioni luminose in spazi pubblici o privati e video.
Nel 2012 Marinella Senatore crea The School of Narrative Dance (SOND), una scuola nomade (tra l’Italia e alcune città europee), gratuita e itinerante che propone un sistema didattico alternativo basato sull’emancipazione, l’inclusione e l’autoformazione. Lo stesso anno ha visto la nascita di un progetto di più ampio respiro, Rosas – il più grande progetto partecipativo realizzato in un contesto urbano – che richiede il coinvolgimento di diverse istituzioni in tre diversi paesi: Germania, Inghilterra e Italia.
Senatore pone alla base del suo lavoro le connessioni sociali e affina questo approccio indirizzando la propria ricerca sull’attivazione, approfondendo la capacità dell’arte di avviare un processo di emancipazione individuale. L’artista dichiara: “Dignità, empowering ed emancipazione: l’artista si ritaglia un ruolo preciso, quello di attivatore di un meccanismo (che è l’opera) che ha come scopo quello di produrre una forza trasformatrice dall’incontro degli elementi in essa inclusi, fino a raggiungere lo spettatore”.
Al tema dell’empowering, individuale e collettivo, ha dedicato il recentissimo progetto We Rise by Lifting Others (Ci eleviamo sollevando gli altri), nato durante i mesi dell’emergenza sanitaria. Un’installazione monumentale realizzata per la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, che riprende la forma di una luminaria tradizionale degli appuntamenti festivi del sud Italia, corredata da frasi evocative sul tema dell’empowering. Oltre ad essere stata accompagnata da workshop digitali, che permettessero di unire le persone in una nuova idea di condivisione.
Senatore spinge la sua ricerca fino a ridefinire il proprio ruolo d’artista come “attivatrice di processi”. Una nuova sfera creativa all’interno della quale il pubblico non appare più come una semplice platea di spettatori bensì come una molteplicità di soggetti attivi e creativi, ciascuno con la propria storia, specifiche capacità e interessi.
L’attenzione rivolta all’arte contemporanea da parte della galleria Mazzoleni incontra la ricerca artistica innovativa e rivoluzionaria di Marinella Senatore – che rompe e stravolge gli establishment artistici – e dà vita a una nuova e preziosa collaborazione, che darà i suoi primi frutti nell’autunno 2021, con la prima personale della Senatore presso la galleria torinese.